Raffaele Marciano – Responsabile ufficio programmazione, progettazione e direzione lavori, Piave Servizi |
Arnold Cekodhima – CEO, Danphix |
La minimizzazione dell’impatto ambientale e sociale è uno dei grandi vantaggi delle tecnologie no-dig per la posa e il risaBnamento di condotte interrate. Esemplare è l’intervento di riabilitazione realizzato in due stralci per complessivi 9 km di dorsale idrica adduttrice nel comune di Conegliano (Veneto) e limitrofi, a servizio della cittadina e di numerosi comuni del trevigiano per oltre 50.000 abitanti serviti.
Il tratto risanato è costituito da condotte in cemento-amianto DN 500 avente una pressione media di 8 bar e soggetta a numerosi interventi di riparazione a causa principalmente delle ripetute rotture in corrispondenza dei giunti; la condotta attraversa un territorio di particolare pregio paesaggistico, sviluppandosi parte nel centro storico e parte nell’area agricola caratterizzata dalla presenza di vitigni per la produzione del Prosecco.
Piave Servizi, per questo intervento, ha selezionato la tecnica dell’hose lining utilizzando il sistema Primus Line, soluzione ad alte prestazioni composta da un tubolare flessibile autoportante armato multistrato, che assicura elevate pressioni di esercizio e una vita utile di oltre 50 anni, consentendo, altresì, di minimizzare gli ingombri dei cantieri ed i tempi di lavoro.
Posato all’interno del tubo esistente, il tubolare non va in aderenza con questo, assorbendo la pressione interna del fluido trasportato, assicurando alta resistenza ai colpi di ariete e agli eventi di vuoto assoluto in condotta. Il tubolare è stato inserito dalle camere di manovra dell’acquedotto e, ove non possibile, effettuando piccoli scavi e rimuovendo porzioni di 2 m della vecchia tubazione; la soluzione progettuale assicura notevoli benefici ambientali legati al fatto che la tubazione esistente trova nuova vita come supporto per il tubolare e vengono in questo modo minimizzate le quantità di cemento-amianto da smaltire.
Altro aspetto caratterizzante dell’intervento il sistema di bypass realizzato per garantire l’approvvigionamento idrico alle utenze, frutto di una progettazione idraulica molto di dettaglio finalizzata ad assicurare pressioni e portate uguali a quelle di esercizio della dorsale per evitare problemi al sistema idrico nel suo complesso.
Sono state posate nel primo stralcio due linee in parallelo, costituite da tubolari autoportanti, ognuna dell’estensione di circa 5 km con DN 300 mm, con portata media di circa 120 l/s ciascuna e pressione di 8 bar; nel secondo stralcio le stesse tubazioni sono state ri-utilizzate per la costruzione di tre condotte di by-pass, con portata di circa 100 l/s ciascuna e pressione di 8 bar, essendo necessario garantire l’approvvigionamento del serbatoio intermedio di Castello Roganzuolo e quindi con assoluta necessità di garantire la piezometrica necessaria per il carico. Il successo delle soluzioni progettuali ed esecutive è stato sancito dal fatto che è stato possibile concludere i lavori senza interruzioni idriche, a salvaguardia della continuità del servizio erogato.