Italia sempre nel mirino dell’Unione Europea per il problema del trattamento dei reflui. È di 180 milioni di euro la sanzione che il nostro Paese rischia di accollarsi per le carenze nel campo della depurazione, questione che si trascina ormai da anni. Ma qual è lo stato del comparto? Ad avere un quadro più chiaro della situazione per 116 capoluoghi di provincia dà una mano il rapporto Qualità dell’ambiente urbano, alla sua dodicesima edizione, messo a punto da Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), che al tema delle acque reflue dedica un intero capitolo.
I dati dello studio dicono che il grado di copertura territoriale delle reti fognarie (la direttiva europea impone che per agglomerati con carico generato uguale o superiore a 2.000 abitanti equivalenti sia presente un sistema di raccolta dei reflui) è nel complesso piuttosto elevato in gran parte delle città considerate. Nel 2014 in 51 città la percentuale di acque reflue convogliate in fognatura è risultata pari al 100%, altre 56 hanno invece fatto segnare una copertura tra il 90 e 99%, mentre altre sette si sono collocate tra il 70 e 90%. Fanalini di coda in questa classifica sono Treviso (84%), Pordenone (66%) e Catania (41%).
Ma Catania è anche la città che presenta la più alta percentuale di sistemi individuali, pari al 50%, ovvero sistemi alternativi ai bacini fognari ammessi purché abbiano la stessa validità della rete fognaria ordinaria e siano limitati a situazioni dove la realizzazione della fognatura non sia giustificata da effettivi vantaggi ambientali o perché eccessivamente costosa. Dietro Catania, troviamo altre città della Sicilia, Palermo e Messina, e Pordenone al 33%, mentre la presenza di sistemi individuali è superiore al 2% in almeno altri 29 capoluoghi.
Ci sono però anche città che presentano scarichi non collettati, ovvero non connessi ad alcun tipo di rete fognaria e impianti di depurazione. In primato negativo, in questo caso, spetta a un’altra città del Sud, Cosenza, dove il 15% delle acque reflue non è convogliato al depuratore, seguita ancora da Catania (9%) e Pisa (8%).
Infine, resta da vedere la percentuale di reflui depurati dai sistemi di trattamento. La ricerca presenta numeri incoraggianti, con 81 città che hanno livelli di acque depurate superiori al 95%, delle quali 65 raggiungono il 100%.
Di contro, abbiamo capoluoghi dove tale livello è molto basso: tra questi Benevento, con solo il 17%, Catania (21%), Agrigento (47%), Lecce (62%) e Pordenone (66%).