Ricerca di modalità innovative per lo smaltimento e il riutilizzo dei fanghi di depurazione. A questo puntano i tre progetti che Acquedotto pugliese realizzerà con il supporto finanziario di Regione Puglia. Progetti presentati dall’assessore regionale ai Trasporti e lavori pubblici con delega alle Risorse idriche, Giovanni Giannini, nel corso di una conferenza stampa. Obiettivo delle iniziative è sperimentare nuove soluzioni con un approccio eco sistemico che consentano di migliorare la qualità della depurazione, aspetto quest’ultimo sul quale il gestore idrico si è mosso con molto impegno negli ultimi anni, come mostrano le situazioni sotto infrazione comunitaria, passate da 36 a 3, delle quali 2 saranno risolte a breve.
Però, proprio la rete capillare di depuratori realizzata da Acquedotto pugliese in tutta la regione, sono 184, e l’utilizzo di tecnologie più sofisticate nei processi di trattamento delle acque, sta determinando quantità sempre maggiori di reflui e fanghi. Basti pensare che lo scorso anno stati trattati oltre 268 milioni di metri cubi di acque e prodotte 245.000 tonnellate di fanghi. Di queste, solo 180.000 sono state riutilizzate, mentre la parte restante è finita in discarica. I fanghi rappresentano pertanto una voce di costo altissima per il gestore, sia per i costi del loro smaltimento sia per i consumi energetici, situazione che impone la ricerca di soluzioni sostenibili e sempre più efficaci. Motivo per il quale Acquedotto pugliese sta portando avanti un vasto piano di azioni finalizzate a esplorare nuove soluzioni finalizzate alla riduzione del volume dei fanghi, nuove forme di smaltimento e di riutilizzo e alla ottimizzazione dei processi.
Proprio quanto prevedono i tre nuovi progetti. Il primo ha nome BFBios, e si propone di sperimentare tecnologie innovative per la costruzione di un modello di economia circolare per estrarre biodiesel e biometano dai fanghi. Il progetto dal costo di più di 1,3 milioni verrà condotto presso l’impianto di depurazione di Lecce e punterà anche a ottimizzare le linee di trattamento con processi ad alta efficienza e a bassa richiesta di energia.
Si propone di sperimentare la produzione gessi di defecazione (fertilizzanti) in linea ai depuratori di Barletta e Foggia il progetto Ronsas, per un costo di oltre 5,5 milioni di euro. In questo modo i fanghi si trasformeranno in un’importante risorsa da utilizzare per concimare terreni agricoli pugliesi.
Infine, il progetto Toasd, che si propone di sperimentare sul campo una soluzione innovativa finalizzata al monitoraggio e al controllo quali-quantitativo delle emissioni odorigene dei processi depurativi per ottimizzare l’impatto ambientale sull’aria, in modo da porre le basi per sviluppare il dimostratore su larga scala. Oggetto della sperimentazione sarà il depuratore di Turi (Bari) con un finanziamento di 450.000 euro.