Ravetti: dicono di noi…


Abbiamo chiesto a Roberto Ravetti patron dell’azienda di Frassineto Po in provincia di Alessandria, quale fosse il segreto di tutto questo successo.

Nessun segreto – ci ha risposto – diciamo che si tratta di una tecnologia particolarmente utile ed interessante che risolve i problemi dei nostri clienti in maniera così semplice e veloce da risultare imbattibile”. “Oltre a questo c’è da dire che la nostra azienda e i nostri operatori, che formiamo direttamente, hanno maturato nel tempo una grande professionalità, al punto che gli automatismi maturati sul campo rendono il lavoro rapido e preciso”.

Visto che il successo è dato dai risultati, ci piace che siano direttamente gli operatori che hanno utilizzato queste tecnologie a testimoniarne la validità. Ecco due esempi che non hanno bisogno di ulteriori commenti.

Sulla rete di teleriscaldamento del Comune di Settimo Torinese, gestita da Riesco srl, è stato eseguito un intervento con doppia presa in carica DN 250 su DN 600, con posa di condotte DN 250 per collegamento di centrale a cippato. Nello specifico, è stata adottata la soluzione classica di presa in carica con attrezzatura Ravetti®.

Il geometra Claudio Favilli, Direttore Lavori di Riesco, ha motivato in questo modo la scelta: “Non è stato possibile inserire T branch di derivazione in quanto la condotta sulla quale siamo intervenuti è una condotta principale DN 600 in esercizio, a servizio della città di Settimo Torinese. Abbiamo scelto questo sistema perché offriva la garanzia di un lavoro preciso e pulito con il vantaggio di un minor spreco di energie, soprattutto in termini di tempo. Il tutto – conclude Claudio Favilli – nel rispetto degli standard di qualità e del raggiungimento dei risultati”.

I lavori sulla rete di teleriscaldamento a Settimo Torinese

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L’intervento nel Comune di Rosignano, Alessandria

La scena dei lavori si sposta nel Comune di Rosignano, in provincia di Alessandria, sulla Strada Comunale Sciancagarino: qui è stato realizzato uno stacco DN 150 da una condotta idrica esistente in acciaio DN 600, in carico con circa 18 atmosfere. Il geometra Riccardo Leporati, Direttore Lavori Opere Acquedottistiche del Consorzio Comuni Acquedotto Monferrato, ci ha riassunto i punti salienti dell’esecuzione dei lavori:
La soluzione scelta è stata quella che offriva il migliore risultato, in quanto la ditta Ravetti, realizzando una foratura della tubazione in carico, ha permesso di evitare tutte le manovre necessarie sulla rete per svuotare la condotta su cui effettuare l’allaccio. In precedenza, la ditta appaltatrice del progetto per l’estensione della nuova condotta ha effettuato lo scavo necessario, messo in sicurezza e saldato il manicotto con una saracinesca DN 150, necessaria all’attacco della macchina foratubi, con un ottimo riscontro finale”.

 

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Intercettazione delle condotte metalliche in assenza di pressione

Secondo le istruzioni di sicurezza VIAG VWI G-14, l’intercettazione delle condotte metalliche deve avvenire sempre in assenza di pressione. Il metodo convenzionale, basato sull’introduzione di otturatori a espansione nella linea principale, comporta tempi inevitabilmente lunghi e in alcuni casi pone problemi pratici: in presenza di più condotte nel sottosuolo collegate a un’unica diramazione della linea principale, tutti gli occupanti degli edifici allacciati alla stessa linea devono trovarsi contemporaneamente nelle loro abitazioni durante i lavori. Per questo i gestori di rete sono alla ricerca di alternative in grado di semplificare l’intercettazione del flusso di gas nelle condotte metalliche. La soluzione giunge dai fornitori: il mercato offre infatti numerosi strumenti per depressurizzare le condotte prima dell’intercettazione.

Gli incidenti e gli infortuni causati negli anni dalle fughe di gas incontrollate durante gli interventi sulle condotte in acciaio dimostrano l’importanza della depressurizzazione preventiva delle tubazioni nelle operazioni di intercettazione. La serie di incidenti consecutivi verificatisi alcuni anni fa presso Stedin ha scosso profondamente il settore del gas e ha portato, nell’arco di breve tempo, alla modifica dell’istruzione di sicurezza G-14 e all’elaborazione, da parte di numerosi fornitori, di attrezzature in grado di intercettare le condotte in acciaio in assenza di pressione. Questi sviluppi non si sono però tradotti nell’implementazione immediata e su larga scala delle tecniche di depressurizzazione negli interventi di intercettazione, come dimostra l’incidente occorso a metà del 2015 a un montatore rimasto gravemente ustionato a seguito dell’accensione della miscela aria-gas fuoriuscita durante il sezionamento di una condotta in acciaio sotto pressione.

Ancora una volta, l’ostacolo da superare nello sviluppo e nell’introduzione di nuove tecniche e metodologie è quello di creare strumenti e metodi di lavoro semplificati in grado di mettere definitivamente al riparo i lavoratori da procedure obsolete e rischiose.

Principio base della depressurizzazione
Oltre all’introduzione di un otturatore a espansione nella linea principale, esistono altri due metodi di depressurizzazione delle condotte metalliche:

  • compressione della condotta dall’esterno
  • introduzione di un otturatore a espansione nella condotta: questo metodo è alla base dei sistemi sviluppati da Ravetti (Micro- stop).

Microstop di Ravetti
Si tratta di un sistema di otturazione con possibilità di bypass incorporato. Il vantaggio di questa soluzione è che richiede la realizzazione di un bypass con due sole forature. Il sistema è indicato per le tubazioni metalliche con diametro interno compreso tra 1“e 3“. Con Microstop la depressurizzazione di una condotta esterna richiede circa 20 minuti.

Oltre a Microstop la linea Ravetti offre anche Ministop, una speciale applicazione per la sostituzione delle condotte esterne. Il Ministop è adatto a pressioni di rete fino a 5 bar e a tubazioni con diametro interno compreso tra ¾“ e 2”.

 

Esperienze pratiche dei gestori di rete

Microstop di Ravetti è un prodotto noto ai gestori di rete. L’apparecchio si adatta facilmente all’impiego negli interventi di isolamento (e l’eventuale mantenimento dell’erogazione di gas tramite bypass) delle tubazioni sia interne che esterne. Una volta rimossa la condotta permane il collarino con valvola a sfera incorporata (da sigillare).

 

Didascalia foto 1-4: I lavori sulla rete di teleriscaldamento a Settimo Torinese;
Didascalia foto 5: L’intervento nel Comune di Rosignano, Alessandria;

 

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