Il documento per la consultazione riporta gli orientamenti finali dell’Autorità in materia di regolazione delle tariffe per la depurazione industriale (costi ambientali) e ha l’obiettivo di superare l’eterogeneità dei metodi e dei criteri attualmente applicati e di evitare sussidi incrociati fra le diverse tipologie di utenza.
Dalla lettura delle proposte AEEGSI emergono una serie di spunti e osservazioni.
Un punto di riflessione riguarda in particolare il tema degli investimenti nel settore. Gli impianti di depurazione sono progettati principalmente per concentrazioni coerenti con i reflui civili, ma sono utilizzati anche per reflui industriali, il cui costo in tariffa, dovrebbe ricomprendere pro quota anche il corrispettivo per gli investimenti in materia di collettamento e depurazione.
Un ulteriore punto di attenzione riguarda la qualità del refluo, per cui diventa opportuno stabilire possibili meccanismi correttivi, che tengano conto della virtuosità degli utenti e del contributo al servizio, anche in termini di investimenti.
Infine, un importante elemento di valutazione riguarda la ripartizione dei costi di depurazione fra classi di utenza. L’implementazione del principio “chi inquina paga” dovrebbe essere infatti essere basato su un sistema di misura delle quantità e delle concentrazioni di inquinanti, per discriminare in modo più preciso l’effettivo impatto ambientale e riconoscere un corrispettivo in proporzione all’inquinamento causato dai differenti titolari degli scarichi in fognatura.
Se ne discuterà a Ravenna il prossimo 21 maggio, nel Workshop Il servizio di depurazione in Italia tra regolazione e industria organizzato da LUEL e ACQUAINFO in occasione dell’evento Ravenna2015 – fare i conti con l’ambiente.
Link: http://www.labelab.it/ravenna2015/events/workshop-luel/