Puglia sempre più smart con rinnovabili e reti intelligenti


Dimostrare come e in quale misura le più recenti tecnologie Ict per il monitoraggio in tempo reale delle reti di distribuzione intelligenti, insieme alle potenzialità connesse allo stoccaggio di idrogeno allo stato puro, consentiranno l’integrazione delle rinnovabili nel bilanciamento della domanda e dell’offerta di energia. È l’obiettivo del progetto Ingrid, iniziativa di ricerca europea che si è proposta di offrire una soluzione tecnologica reale al problema della discontinuità e dei picchi di sovrapproduzione di energie rinnovabili e che avuto nel territorio pugliese il suo campo di sperimentazione. Coinvolti nel progetto otto partner di quattro paesi: Engineering ingegneria informatica (coordinatore), Arti Puglia (l’Agenzia regionale per la tecnologia e l’innovazione), e-distribuzione, Rse – Ricerca sul sistema energetico e Studio tecnico Bfp per l’Italia; McPhy Energy per la Francia; Hydrogenics per il Belgio e Tecnalia per la Spagna.
E non poteva esserci territorio migliore della Puglia per verificare sul campo le soluzioni prospettate nell’ambito del progetto, dal momento che nella regione la quota di energia generata da fonti rinnovabili è cresciuta costantemente nel corso degli anni fino a regalarle veri primati nella produzione, con importanti effetti sulle reti elettriche regionali. Basti pensare che solo la capacità fotovoltaica installata si è attestata lo scorso anno a circa 2,5 GW.
A questo scopo è stato costruito un impianto sperimentale a Troia, in provincia di Foggia, un’area caratterizzata dalla presenza di un numero elevatissimo di impianti eolici e fotovoltaici: a causa sia dei picchi di produzione, sia dell’attuale insufficiente capacità di trasporto delle reti elettriche, l’energia non può essere direttamente utilizzabile in loco né trasportabile. L’impianto pilota, da 39 MWh, è costituito da un elettrolizzatore da 1,2 MW, un sistema di accumulo dell’idrogeno solido, una cella a combustibile e sistemi Ict di monitoraggio e controllo in tempo reale. Sfruttando l’energia solare ed eolica, l’idrogeno prodotto dall’elettrolizzatore in forma gassosa viene assorbito da dischi di magnesio, che formano composti stabili con l’idrogeno chiamati idruri di magnesio e consentono di conservarlo in forma solida.
In questo modo, il vettore può essere trasportato in maniera sicura e messo a disposizione di utilizzatori industriali, oppure può essere impiegato come combustibile a zero emissioni per la mobilità elettrica. Inoltre, grazie alla cella a combustibile, l’idrogeno accumulato può essere nuovamente convertito in energia elettrica e re-immesso nella rete quando le condizioni di carico lo consentono.

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