Investimenti per 54 milioni complessivi per rinnovare rete idrica e fognaria di sei comuni del Chianti.
Publiacqua e le amministrazioni di Impruneta, Tavarnelle, Greve, Barberino, San Casciano e Bagno a Ripoli annunciano gli interventi previsti nel Master Plan 2014-2021 varato dall’azienda per rendere più efficiente il sistema acquedottistico, fognario e depurativo dell’area. Interventi che interesseranno i sei comuni dove il servizio è gestito da Publiacqua e che avranno ricadute positive sull’ambiente. Dopo anni di lavoro ed investimenti sul fronte acquedotto, che hanno consentito al Chianti di essere interconnesso al sistema metropolitano ed all’asse strategico Bilancino-Anconella e che proseguiranno con altri interventi per migliorare e consolidare l’esistente ed in particolare ultimare la cosiddetta Superstrada Idrica, il futuro prossimo del lavoro di Publiacqua sull’area riguarda infatti la depurazione e la fognatura. Investimenti e opere ineludibili per rispondere alle richieste dell’Europa e che bene sono simboleggiate dall’inizio lavori per il nuovo depuratore di Impruneta.
Investimenti che nel periodo 2014-2021 per quanto riguardano l’acquedotto ammonteranno a circa 7,9 milioni di euro per la depurazione e la fognatura salgono a oltre 28 milioni di euro. A questo vanno aggiunti circa 18 milioni di euro impegnati in manutenzione straordinaria (acquedotto, fognatura, depurazione).
La prima fase dell’operazione punta a una maggiore integrazione dei sistemi acquedottistici ed accrescere l’efficienza produttiva degli impianti esistenti. Un lavoro che ha comportato l’investimento di circa 50 milioni di euro e la realizzazione di un’opera fondamentale come la Superstrada delle acque, fondamentale per l’integrazione della risorsa che a livello locale è insufficiente alle necessità della popolazione.
Tra gli interventi di manutenzione o rinnovo degli impianti esistenti si ricordano la nuova Stazione di rilancio della Capannuccia (fondamentale per il collegamento acquedottistico Sorgane-Capannuccia-Poggio Ugolino) e la posa di circa 8,2 km di tubazione, la nuova stazione di rilancio di Fabbiolle, (Sorgane-Poggio Ugolino- Villa Caprera-Sante Marie), compresa la posa di circa 6,8 km di tubazione adduttrice ed in parallelo di condotta di distribuzione, ed il rinnovo dei sistemi di manovra e pompaggio del serbatoio S. Antonio.
Nei prossimi anni saranno completate le connessioni tra i sistemi idrici Impruneta-San Casciano Val di Pesa-Mercatale Val di Pesa.
Tra gli interventi principali quello relativo al nuovo serbatoio “Borghetto” (900mila euro circa), che servirà i Comuni di Barberino Val D’Elsa e Tavarnelle Val di Pesa, al nuovo serbatoio di Panzano, nel Comune di Greve in Chianti, (1,1 milione di euro circa), il sotto attraversamento del fiume Greve e collegamento con i pozzi di Greti (850mila euro circa). Le opere previste lungo la dorsale Strada in Chianti-Greve in Chianti consentiranno un incremento di risorsa spinta verso il capoluogo grevigiano di 10 litri al secondo (+50%).
Per le fognature sono in programma molti interventi sul territorio tra i quali i principali prevedono la costruzione di nuovi impianti di depurazione Impruneta, San Casciano (9,2 milioni di euro circa) e Barberino Val D’Elsa (oltre 2 milioni di euro), l’adeguamento di impianti già esistenti (Greve in Chianti e Tavarnelle Val di pesa) e la realizzazione di opere di collettamento.
La costruzione del nuovo Depuratore è iniziata il 9 aprile 2015 e prevede un investimento di 7,6 milioni di euro circa per un impianto di ultima generazione che sorgerà in località via Ponte di Cappello in un’area di 0,35 ettari.
Il depuratore, i cui tempi di costruzione sono stimati in circa due anni (termine lavori previsto per marzo 2017), avrà una potenzialità pari a 8.000 abitanti equivalenti e ad esso verranno collettati per essere depurati i reflui del Capoluogo del Comune di Impruneta e della località Ferrone e Strada in Chianti.
Il ciclo biologico dell’impianto prevede che i liquami subiscano fasi preliminari di trattamento (grigliatura grossolana e fine, dissabbiatore), confluiscano in un comparto biologico (vasche di defosfatazione, vasche di denitrificazione, vasche di ossidazione, vasche di sedimentazione secondaria) e vengano poi disinfettati (ipoclorito di sodio) e inviati all’uscita. I fanghi, invece, vengono trattati per essere poi conferiti a discarica o riutilizzati in agricoltura.