È partita ufficialmente la gara per una delle maggiori infrastrutture idriche degli ultimi tempi. Si tratta dell’acquedotto della Valle Orco, per il quale è stato pubblicato il bando per la sua realizzazione sulla Gazzetta Ufficiale italiana e su quella dell’Unione Europea. Il termine ultimo per presentare l’offerta è stato fissato al prossimo 24 febbraio.
Un mega progetto, che ha come soggetto attuatore SMAT, il gestore idrico dell’Ato 3 Torinese, che permetterà di garantire acqua di qualità a 50 comuni situati nella Valle Orco, Eporediese, Canavese e Calusiese. Un’infrastruttura che risolverà le criticità quantitative e di vulnerabilità del sistema esistente legate anche ai cambiamenti climatici a tutto vantaggio di oltre dei 130.000 abitanti e di 30.000 turisti.
Un investimento da 254 milioni
Un’opera imponente sotto tutti i punti di vista. L’importo complessivo previsto per la sua realizzazione è di 254 milioni di euro, finanziato dall’Unione Europea con un contributo di oltre 129 milioni. Un contributo importante quello proveniente dal Next Generation UE dell’Unione Europea tramite il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e patrocinato da Regione Piemonte e ATO3 Torinese, in quanto permetterà di ridurre in modo significativo l’aggravio tariffario a carico dei cittadini.
140 chilometri di condotte
Ma non questi gli unici numeri rilevanti. Il progetto esecutivo per l’acquedotto è costituito infatti da ben 1.473 elaborati e prevede la realizzazione di un potabilizzatore e la posa di oltre 140 chilometri di condotte. L’opera dovrà essere realizzata entro il mese di giugno del 2026 ed è stata divisa in tre lotti.
Il nuovo acquedotto trasporterà e distribuirà 600 litri di acqua al secondo prelevata a Rosone, dal torrente Piantonetto, utilizzando l’invaso del Teleccio, nel comune di Locana, a 1900 metri di quota. Sfruttando la gravità, la preziosa risorsa sarà trasportata e distribuita a valle. Sempre nel territorio di Locana saranno realizzati anche gli impianti di decantazione, mineralizzazione e potabilizzazione.
Diversi i benefici dell’opera
Grazie al nuovo sistema si porrà fine ai prelievi di acqua dalle falde sotterranee, con grandi benefici, sia per la sicurezza delle forniture sia economici. Verranno infatti dismessi diversi vecchi impianti di adduzione che richiedono continui interventi di manutenzione.
Un ulteriore beneficio l’acquedotto della Valle Orco lo garantirà anche sul piano occupazionale. Secondo le stime, l’investimento permetterà di generare 4.200 – 4.500 posti di lavoro nell’arco di 3 anni, garantendo adeguata occupazione anche per le successive attività operative.