28/04/2025
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Pronta a entrare in esercizio la BW Singapore

È pronta a entrare in esercizio la nave rigassificatrice BW Singapore, ormeggiata a 8,5 chilometri al largo di Punta Marina di Ravenna. A inizio aprile la nave, la ha accolto il suo primo carico di gnl americano, per mezzo della nave Flex Artemis, e sono così entrate nel vivo le attività di commissioning dell’impianto propedeutiche all’avvio della prima fase di attività commerciale prevista per l’inizio di maggio. Acquistata da Snam nel luglio 2022, la BW Singapore ha una capacità di rigassificazione annua di 5 miliardi di metri cubi e gioca un ruolo strategico per la sicurezza energetica dell’Italia. La sua entrata in esercizio porterà la capacità complessiva del Paese a 28 miliardi di metri cubi all’anno, volume uguale a quanto importato dalla Russia nel 2021 e pari al 45% della domanda nazionale di gas. Domanda che sarà così soddisfatta attraverso un vettore che garantisce ampia diversificazione delle rotte d’approvvigionamento, abilitando il sistema-Paese ad assorbire gli effetti delle perduranti tensioni geopolitiche globali.

Il contributo del gnl

Il gas naturale liquefatto fornisce infatti un contributo fondamentale per la diversificazione del nostro sistema energetico. Nel 2024, per esempio, il Gnl ha contribuito a soddisfare un quarto della domanda italiana di gas, con 150 navi che da circa 10 Paesi diversi hanno raggiunto i quattro terminali di rigassificazione presenti sul territorio nazionale, che diventeranno cinque con l’entrata in esercizio di Ravenna. Una tendenza che sta proseguendo: nel primo trimestre di quest’anno sono già approdate in Italia 45 navi gasiere provenienti da sei differenti Paesi.

Ricadute per il territorio

L’investimento complessivo per il terminale di rigassificazione è di poco superiore al miliardo di euro e nella fase di picco dei lavori di costruzione Snam ha impiegato fino a 1.200 persone. La stessa società ha stimato che, ogni anno, l’esercizio del rigassificatore si tradurrà in costi diretti pari a circa 20-30 milioni di euro per servizi tecnico-nautici, di gestione della piattaforma e monitoraggi ambientali, similmente a quanto accade già per il terminale Italis Lng a Piombino.

Attenzione all’ambiente

Il progetto Fsru Ravenna è stato studiato privilegiando aree non antropizzate, rispettando quelle protette e minimizzando l’uso di suolo, in modo compatibile con le caratteristiche geologiche, geomorfologiche, idrogeologiche e sismiche del territorio.  Nella realizzazione dell’opera, sia per i lavori a terra sia per quelli a mare, Snam ha operato secondo rigorosi criteri di sostenibilità e tutela dell’ambiente. Sono stati sfruttati quanto più possibile asset già esistenti (emersi e sommersi), elettrificando ogni consumo che fosse possibile elettrificare, utilizzando la tecnica trenchless, ovvero senza scavo, per la posa delle condotte, riducendo così l’impatto sulla linea di costa. A tutto questo si aggiunge un’intensa attività di monitoraggio ambientale, per la quale sono stati considerati 70.000 parametri sull’area onshore e 20.000 su quella offshore, anche grazie al coinvolgimento di oltre 20 ditte esterne, 3 realtà universitarie e 10 laboratori di analisi.

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