Da diversi anni ormai si parla della Nuova Milano, una città che guarda all’Europa della crescita, della collaborazione e dell’inclusività. Una città in crescita dinamica, capace di attrarre turisti e studenti, imprese e start up, e di ripensare la propria identità quanto il proprio tessuto urbano. Lo sviluppo architettonico è infatti la dimostrazione plastica di questa rinascita cittadina. Non sono soltanto grattacieli sorti in tante zone diverse della città, ma quello che queste opere comportano in termini di ripensamento e rinascita dei quartieri.
In questo contesto si inserisce perfettamente anche la nuova sede di Gruppo CAP, gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano. Inaugurata nel mese di giugno, è una struttura concepita integralmente secondo i criteri dell’architettura sostenibile a emissioni zero. La sede vuole essere anche uno spazio polifunzionale privo di barriere architettoniche, pensato per accogliere i cittadini dell’intero quartiere nel quale sorge. La nuova sede intende essere il punto di partenza per il ripensamento e la rigenerazione dell’intero quartiere in cui sorge, in zona Romolo.
Il progetto
Avviati nell’ottobre 2018, i lavori sono stati accompagnati da una serie di iniziative informative per il quartiere e da un programma di riqualificazione urbana della zona che circonda via Rimini, dove sorge la nuova sede. Nel segno della condivisione e dell’inclusione, è stato avviato un progetto, guidato da Super, il festival delle periferie e in collaborazione con NoiCoop, (Consorzio Cooperative Lavoratori), di partecipazione degli abitanti del quartiere, che mira a coinvolgere gruppi informali, reti, singoli individui attivi e associazioni per ricostruire insieme tutti gli spazi intorno alla nuova sede, culminato con il patto di collaborazione siglato il 26 luglio scorso tra:
- Comune di Milano
- il Municipio 6
- Gruppo CAP
- Super il festival delle periferie
- l’artista Roberto Coda Zabetta
- Negro Servizi
- Consorzio Cooperative Lavoratori
- Black Mamba Production
- PCM Studio
- Romeo Safety Italia.
Nuova vita ad una scuola elementare
E proprio da questa collaborazione è nato il progetto che ha visto come protagonista la scuola abbandonata adiacente all’headquarter di CAP. Si tratta di una scuola elementare costruita tra gli anni Sessanta e Sessanta del secolo scorso, destinata ai bambini nati proprio nel quartiere, i figli degli abitanti delle case che la circondano.
Roberto Coda Zabetta ha infatti realizzato un intervento che dona nuova vita all’edificio, rigenerato nelle forme di uno straordinario e colossale monumento di colore bronzeo, in attesa della sua completa demolizione, prevista per la primavera 2023. Rifacendosi a una tradizione gloriosa dell’arte, Coda Zabetta ha voluto che la scuola e i valori che rappresenta brillassero di luce propria, trasformandola grazie all’impiego della tinta di colore bronzo appena lucidato. Così trasformata, la scuola è stata temporaneamente restituita ai cittadini, resa fruibile visivamente nelle forme di una monumentale scultura ambientale che intende essere un omaggio alla città, al quartiere e ai suoi abitanti, tanto più prezioso, proprio perché reso leggero e vivo dalla sua stessa volatilità, dall’essere destinato a scomparire entro un ristretto numero di mesi.
I lavori
I lavori sono stati avviati il 12 settembre con la direzione di Enrico Zampieri del Consorzio Cooperative Lavoratori, il coordinamento della sicurezza è stato affidato all’esperienza di Romeo Safety Italia srl. Nicola Di Stefano di Gruppo CAP ha rivestito il ruolo di responsabile unico del procedimento. Infine, la realizzazione ha visto la fondamentale partecipazione di Davide Negro. L’azienda Negro Servizi Srl si è occupata dell’incapsulamento dell’edificio attraverso vernici ad hoc, che garantiscono la tutela della salute dei cittadini dai residui di amianto rilevati nella struttura.
I lavori sono stati ultimati dall’artista Roberto Coda Zabetta che ha concepito un intervento concettuale, tanto straordinario quanto effimero, basato su un uso simbolico dell’alfabeto cromatico. L’intero processo creativo, dai dialoghi preliminari con la cittadinanza condotti da Gruppo CAP e Super il festival delle periferie sino alla demolizione e scomparsa della scuola, sarà raccontato dall’occhio del fotografo e video-maker Henrik Blomqvist attraverso un documentario destinato al pubblico, a testimonianza di questo felice esempio di cittadinanza attiva e cooperazione sul territorio.