La sostenibilità digitale nel settore idrico è una sfida che richiede l’impiego consapevole delle tecnologie, con l’obiettivo di raggiungere un equilibrio tra il progresso tecnologico e l’impatto ambientale. Si tratta di un approccio che va oltre la riduzione dell’impronta carbonica e che abbraccia un concetto più ampio di sostenibilità, incorporando l’efficienza energetica, l’economia circolare e la responsabilità sociale come pilastri fondamentali.
Quattordici use case per valutare il potenziale delle tecnologie
Il susseguirsi di eventi meteorici estremi e di periodi di siccità hanno messo in crisi le infrastrutture idriche. In un contesto del genere, la trasformazione digitale, se sviluppata con criteri di sostenibilità, esercita un ruolo rilevante nell’ottica di una gestione efficace della risorsa idrica, contribuisce inoltre a definire in modo mirato le tipologie degli investimenti da mettere in campo. Seguendo la logica di aggregazione di diverse tecnologie, sono stati individuati quattordici casi d’uso, che dimostrino come l’utilizzo di una combinazione di strumenti digitali permette di risolvere criticità e ottimizzare processi correlati alle diverse fasi del ciclo di vita dell’acqua. Ognuno di questi è stato analizzato in maniera sistematica correlandone gli impatti agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile di Agenda 2030, e individuando così i benefici derivanti dall’utilizzo delle differenti tecnologie applicabili ad ogni fase.
Le tecnologie digitali a supporto dell’acqua
Il digitale rappresenta uno strumento imprescindibile per conseguire obiettivi di efficienza del Servizio Idrico Integrato, contribuendo a conseguire gli obiettivi di sostenibilità di Agenda 2030. Le tecnologie digitali supportano il mondo dell’acqua agendo su più livelli. Il primo è quello dell’infrastruttura fisica che riguarda le tecnologie che gestiscono il ciclo di vita degli acquedotti e la loro rappresentazione nel territorio (sistemi GIS) e, attraverso le tecnologie IoT, la banda larga e il cloud, il loro funzionamento. Il secondo riguarda le tecnologie in grado di ottimizzare i processi, ripensare i metodi di lavoro tradizionali attraverso le analisi predittive basate su Intelligenza Artificiale, Machine Learning, Edge Computing, Big data e Block chain. Il terzo livello è quello degli Ecosistemi digitali, in grado di rappresentare a livello digitale la realtà fisica degli asset e i loro comportamenti, nonché di permettere l’interazione tra le tecnologie e le persone che diventano parte integrante del sistema (Digital Twin, Smart Meter, Banda larga, 5G, servizi cloud).
Sustainable Water: il digitale nella gestione della risorsa idrica
Numerosi sono i campi d’impiego del digitale: dall’individuazione delle perdite idriche, alla rilevazione dei consumi anomali e delle frodi, dalla previsione della domanda dei consumi, all’ottimizzazione delle pressioni e del consumo energetico, dalla determinazione del rischio di rottura delle tubazioni, fino alla capacità di indirizzare in modo mirato gli investimenti di ammodernamento della rete. Di questo si è parlato nel convegno “Sustainable Water: il ruolo del digitale nella gestione sostenibile della risorsa idrica”, organizzato dal Gruppo Sustainable Water della Fondazione per la Sostenibilità Digitale (costituito da AQP, Gruppo Cap, Italgas ed MM). L’evento è stato l’occasione per presentare agli operatori italiani del servizio idrico integrato il Position Paper “Sustainable Water”, un documento che analizza le diverse tecnologie digitali per il settore delle acque e come queste, applicate a quattordici casi d’uso, siano di supporto agli obiettivi di sostenibilità di Agenda 2030.