La generazione distribuita gode di ottima salute nel nostro Paese. Per averne la conferma basta sfogliare il Rapporto annuale sul monitoraggio della generazione distribuita pubblicato dall’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico, realizzato sulla base degli ultimi dati disponibili, aggiornati al 2012, dal quale emerge il trend di forte crescita dei piccoli e piccolissimi impianti. Una crescita su tutti i fronti, che riguarda sia il numero, sia la potenza installata e la produzione lorda.
Attualmente, in Italia il numero delle mini centrali ha raggiunto quota 485.000, per una potenza installata superiore a 30.000 MW e una produzione di 57 TWh, pari a circa il 20% della produzione nazionale complessiva, pari a 299,3 TWh.
Altro dato molto interessante che emerge dallo studio è la forte diffusione dell’utilizzo delle fonti rinnovabili, che alimenta ben il 70% dei piccoli impianti, con il solare che copre il 31%.
A crescere in modo esponenziale sono, in particolare, gli impianti di piccolissima taglia, per la stragrande maggioranza fotovoltaici: su un totale di 482.0000 sistemi monitorati, infatti, oltre il 99% ha una capacità di generazione non superiore a 1 MW. Questi, nel complesso, hanno una capacità produttiva di 15.105 MW, producono circa 20,3 TWh, equivalenti al
35,6% della produzione da generazione distribuita tale e utilizzano quasi esclusivamente fonti rinnovabili (98%), prevalentemente solare (70%), ma anche biomasse, biogas e bioliquidi.
La crescita rispetto agli anni passati è, insomma, notevole ed emerge in tutta la sua portata anche considerando la classe di centrali fino a 10 MW. Le nuove installazioni, grazie soprattutto allo sviluppo di nuovi impianti fotovoltaici, in questa fascia sono state 150.000 in più rispetto all’anno precedente, con un incremento della capacità installata di 5.600 MW, +31,2% e della produzione pari a 10.500 GWh (+35,9%).
Il boom della generazione distribuita, però, pone ancora una volta in rilievo l’importanza di interventi di regolazione per promuovere l’integrazione delle piccole centrali nel sistema elettrico nazionale e garantirne la sicurezza, innovando le modalità di gestione delle reti e degli impianti e promuovendo lo sviluppo delle infrastrutture di rete.