È previsto per l’inizio della primavera l’avvio dei lavori per la realizzazione di una nuova condotta acquedottistica tra la località Saccon, nel comune di San Vendemiano, e quella di Cimavilla, nel comune di Codognè. Si tratta di un ulteriore tassello del grande progetto di Piave Servizi per il risanamento dell’intera adduttrice da Colle Umberto a Mareno di Piave. Un’infrastruttura dell’estensione di 40 km, che serve circa 45.000 residenti in sette comuni e il cui risanamento è iniziato quasi 10 anni fa.
Un intervento da 4,6 milioni
Le nuove opere hanno un valore di 4,6 milioni di euro e vanno a sommarsi agli 11 milioni per gli interventi che includono la costruzione di circa 4 chilometri di nuove tubazioni tra San Martino di Colle Umberto e Castello Roganzuolo, e il rifacimento delle condotte di carico e scarico del serbatoio di Castello Roganzuolo, queste ultime già realizzate. Ad aggiudicarsi i nuovi lavori, che avranno una durata di circa 10 mesi, le ditte Polese, Brenta Lavori e Brussi Costruzioni. L’obiettivo è di sostituire la vecchia condotta, soggetta a frequenti rotture che hanno reso l’infrastruttura vulnerabile e poco affidabile, richiedendo spesso interventi urgenti per ripristinare la continuità della fornitura idrica.
Le opere
Andando più nel dettaglio, la nuova condotta avrà un’estensione di 4,5 chilometri e sarà costituita da tubazioni in acciaio dal diametro maggiore di quello della linea attuale, così da fare fronte alla domanda di maggiori volumi di acqua. Nel suo percorso attraverserà aree agricole e urbane e pertanto la posa delle condotte verrà effettuata sia con il classico scavo a cielo aperto sia con tecnologie no dig. Queste ultime, in particolare, verranno adottate in corrispondenza di attraversamenti per ridurre al minimo l’impatto ambientale e i disagi per i cittadini
Azzerare impatti e disagi con il no dig
Il progetto comprende anche la sostituzione di un tratto di rete di distribuzione con nuove condotte in polietilene ad alta densità del diametro di 110 mm e il rinnovo degli allacci esistenti. Ulteriore importante intervento sarà il ripristino della condotta di adduzione esistente, che si estende ad Est a partire dalla zona industriale di Cimavilla. L’opera verrà realizzata con la tecnica dello sliplining, che prevede l’inserimento di una nuova tubazione in PEAD all’interno della vecchia condotta, consentendo di recuperare il sedime e riducendo i tempi di realizzazione. A garantire la continuità del servizio durante i lavori sarà una condotta di bypass temporanea. La stessa tecnica no dig sarà utilizzata anche per attraversare il torrente Cervada, la provinciale Sp15 Cadore Mare e via Palù, minimizzando ulteriormente l’impatto delle operazioni.
Più efficienza per recuperare risorsa
«Il vantaggio ambientale di questo intervento in termini di perdite idriche, ma anche per quanto riguarda la diminuzione dei costi di gestione sul lungo periodo, è evidente – ha commentato il presidente di Piave Servizi, Alessandro Bonet –. Grazie agli strumenti di misura di pressione e di portata, installati durante i lavori già completati, è emerso che in media il risparmio idrico raggiunto con le nuove tubazioni è di 27 litri per secondo, pari a circa 850.000 metri cubi d’acqua potabile all’anno».