11/04/2025
Servizi a Rete

Piani di Sicurezza dell’Acqua: presentati i risultati delle sinergie tra autorità e gestori

Giovedì 10 aprile a Padova si è tenuto il convegno “Piani di Sicurezza dell’Acqua: stato dell’arte e best practice nell’implementazione dei PSA tra i gestori idrici del Veneto”, evento organizzato da Viveracqua, con la collaborazione di AcegasApsAmga e il patrocinio di Utilitalia. Alla presenza di oltre 150 partecipanti, esperti del settore e rappresentanti delle autorità nazionali e locali (Direzione regionale della Sanità, l’Arpav e i Consigli di Bacino) hanno presentato il risultato di ricerche volte alla sicurezza dell’acqua e alle simbiosi urbano- industriali nel contesto dell’evoluzione normativa.

Si consolida la filiera di monitoraggio dell’acqua

Il convegno è stato l’occasione per fare il punto sul percorso avviato dai gestori idrici per l’implementazione dei Piani di Sicurezza dell’Acqua (PSA), modello introdotto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, recepito dalla normativa europea e adottato in Veneto già nel 2017. Attraverso i PSA, viene rafforzata la filiera di controllo dell’acqua potabile al fine di garantire – oltre alle caratteristiche di puntualità, accuratezza e continuità delle analisi – anche la specificità della mappatura e della valutazione di eventuali pericoli, regolata sulle caratteristiche del territorio.

Verso la collaborazione interistituzionale

Per lo sviluppo e l’implementazione dei Piani di Sicurezza dell’Acqua – ha dichiarato Monica Manto, Presidente di Viveracqua – ancor prima dell’entrata in vigore della nuova norma, i gestori riuniti in Viveracqua e AcegasApsAmga hanno adottato un approccio condiviso. A ottobre 2019 hanno avviato un tavolo di lavoro come strumento di dialogo con le principali autorità locali oggi presenti: ARPAV, ULSS e Regione Veneto. Uno degli obiettivi prioritari dei PSA è proprio la collaborazione interistituzionale e la condivisione d’informazioni tra chi opera attività di monitoraggio, protezione del territorio e della salute”.

Modelli scalabili per città più resilienti

I case study del Veneto, del Friuli-Venezia Giulia e della Lombardia presentati dimostrano come le città possono diventare più resilienti attraverso modelli scalabili basati su innovazione, competenze specialistiche e coinvolgimento delle comunità – ha commentato Roberto Gasparetto, Amministratore di AcegasApsAmga – Farli conoscere, tenuto conto delle caratteristiche specifiche dei singoli territori, è un nostro dovere insito nella responsabilità di garantire a tutti acqua sicura e di tutelare la salute umana e la sostenibilità ambientale secondo gli obiettivi dell’Agenda 2030”.

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