23/04/2014

Per il Gruppo CAP meglio utile che sofisticato

Da tempo si parla del “catasto del sottosuolo”, quali sono state le maggiori difficoltà che avete incontrato per questa realizzazione?
L’impegno più grande è stato il recupero dei dati esistenti che, pur circoscritto alle reti tecnologiche da noi gestite, cioè quelle dell’acquedotto e della fognatura, si è rivelato subito complicato. Si trattava non solo di raccogliere le informazioni sul sottosuolo, che in quel momento si trovavano archiviate nei modi più disparati (carta, formato digitale, rilievi puntuali “memoria storica”, ecc…), ma anche di organizzarle e uniformarle, nonché, lavoro più lungo e importante, renderle coerenti con la realtà attraverso un lavoro costante di allineamento agli standard e con una bonifica degli errori, attività quest’ultima rivelatasi davvero impegnativa.
CAP Holding prima di tutto si è impegnata in questa grande opera di conoscenza del patrimonio attraverso il rilievo georeferenziato di tutte le reti di fognatura. Il progetto, iniziato nel 2010, si concluderà, per le reti dei comuni della provincia di Milano entro fine 2015, come stabilito nel piano d’ambito.
Nel Sistema Informativo Territoriale, dove sono archiviate e aggiornate le nostre banche dati, sono state inserite tutte le informazioni a disposizione, che in diversi casi sono ancora incomplete, con l’obiettivo di arrivare a una conoscenza approfondita della rete. È anche per questo che nei prossimi due anni, attraverso il rilievo puntuale sul territorio, si andrà a sostituire la conoscenza approssimativa, ottenuta con la prima fase di raccolta e organizzazione dei dati, con una migliore qualità e completezza del dato informativo rilevato. Ad oggi sono già inseriti a sistema oltre 2.000 km di rete rilevata in costante e progressivo aggiornamento.

Quali saranno i vantaggi a fronte di questo grande impegno di risorse?
Una forte ottimizzazione degli interventi che porterà, prima di tutto, alla riduzione dei costi di investimento per gli interventi nel sottosuolo (i tecnici progetteranno su informazioni reali e senza le pericolose sorprese in cui si incorre quasi sempre in cantiere) e una conoscenza approfondita e in costante miglioramento delle reti, che sarà aggiornata in occasione di tutti i lavori sul campo. Lo strumento risulta già oggi il fulcro tecnologico per i tecnici che operano quotidianamente nell’ordinaria manutenzione delle reti tecnologiche gestite. Per realizzare tutto questo è stato costituito nel settore Information Technology un ufficio specifico composto da dieci persone di cui una responsabile, l’ingegner Elena Cassia, e nove tecnici che si dedicano solo a questo progetto, con quattro persone che aggiornano, sistemano e ottimizzano il sistema 24 ore su 24.
Le regole per avere la certezza che gli aggiornamenti possano essere eseguiti puntualmente e che il flusso di informazioni sia sempre alimentato sono precise: sono state sviluppate idonee procedure a sistema di qualità dove vengono regolamentati i flussi informativi che portano all’aggiornamento del patrimonio gestito, siano esse reti o impianti.
Per rendere certo il passaggio dei dati all’ufficio Sit & Supporto Progetti, abbiamo stabilito di non procedere al pagamento dei consuntivi, fino a quando il responsabile di progetto non invia gli “as built” utilizzando il sistema webgis pubblicato e una mail dedicata. Una volta aggiornata, la cartografia ufficiale viene condivisa tramite WebGIS a tutto il Gruppo. Con questo sistema abbiamo la quasi totale certezza di mantenere puntualmente aggiornati i dati completi del patrimonio di reti che gestiamo.

Per quanto riguarda la parte acquedottistica/adduzione?
Non è ancora partito un progetto di rilievo delle reti. Per le reti di acquedotto è necessario utilizzare metodologie e strumenti completamente differenti da quelli utilizzati per il rilievo delle reti fognarie. Tuttavia, possiamo già contare su una situazione che, anche se le reti non sono georeferenziate, presenta un 70% di accuratezza. Naturalmente si tratta di un archivio basato sullo storico, a cui siamo arrivati andando a recuperare tutte le cartografie e le documentazioni relative alle reti. Con le informazioni raccolte si è potuto realizzare un geodatabase pressoché completo di tutte le reti di adduzione e captazione dell’acquedotto, con dettagli che riguardano i diametri, i materiali e la tipologia.

Con quale criterio è stato scelto il linguaggio con il quale raccogliere e utilizzare questa quantità enorme di dati?
La prima domanda che ci siamo posti riguardava la tipologia di sistema che volevamo implementare. Nel mondo dei GIS esistono diverse realtà e ambienti di riferimento: ambiente Esri (ArcGIS), ambiente Intergraph (Geomedia), ambiente Autodesk (Autocad Map).
Per operare una scelta oculata abbiamo preso in considerazione l’uso che ne avrebbe fatto CAP Holding. La prima analisi, che ha riguardato soprattutto noi stessi, ha evidenziato la particolare vocazione di un’azienda che progetta molto nell’universo dell’ambiente CAD di Autodesk. Perchè i nostri tecnici e tutti coloro che progettano, potessero velocemente interagire col sistema informativo territoriale, occorreva preferire un mondo e uno strumento che era, almeno in parte, già conosciuto e che coincidesse con le loro abitudini lavorative. Abbiamo quindi stabilito che i cinque operatori, attualmente all’interno dell’ufficio SIT (supporto progetti), utilizzando l’ambiente di Autocad map 3D, avrebbero dovuto interagire direttamente con il Sistema Informativo Territoriale andando a inserire puntualmente i progetti o le tratte in progetto. Il tutto utilizzando una tecnologia conosciuta che permettesse loro di aggiornare agevolmente ed efficacemente il Sistema Informativo Territoriale delle reti.
L’analisi strutturale e di prodotto è stata molto importante e, valutati attentamente tutti gli aspetti, abbiamo pubblicato una gara a evidenza europea che ci ha portato allo sviluppo di una piattaforma basata su Autocad Map 3D e Autodesk MapGuide. Per quanto riguarda la scelta del Geodatabase si è optato per il leader mondiale dei database, e nello specifico per Oracle Spatial. Da queste scelte si è partiti per la strutturazione di una banca dati conforme alle specifiche della Regione Lombardia.
CAP Holding, in perfetta sintonia con le direttive regionali, è in grado di mettere a disposizione le sue reti secondo gli standard di riferimento della Regione Lombardia descritti nella DGR 2007 n. 5900 e nel Regolamento regionale 15 febbraio 2010 – n. 6 (PUGSS). Un approccio preciso e metodico che oggi ci consente di avere un interscambio di dati sicuro e semplice.

Qual è la vostra aspettativa percentuale sul numero di Comuni che potranno interagire?
Nel nostro progetto apriamo possibilità che non si limiteranno ai Comuni, ma si estenderanno anche ai privati. All’assemblea dei soci abbiamo presentato il progetto e oggi, a distanza di pochi giorni, sono in partenza 163 PEC a tutte le Amministrazioni Comunali alle quali forniamo il link di accesso, utenti e password dedicate. Ogni Comune potrà immediatamente accedere al sistema informativo, limitato ovviamente al territorio di competenza. I Comuni potranno quindi consultare le mappe delle nostre reti e interrogarle per conoscere i diametri e tutti i dati in nostro possesso, comprese tutte le evoluzioni in termini di estensioni reti e i lavori in corso sul territorio. Il tutto proiettato sulla base cartografica del DBT dove disponibile o sulla cartografia tecnica comunale.
I nostri sistemi informativi sono gestiti in completa sinergia tra l’ufficio SIT e tutti i tecnici dell’ente. Il nostro applicativo, utilizzato dalle aree tecniche del Gruppo per la gestione di tutti gli interventi sulle reti e sugli impianti di depurazione, è stato messo in relazione con il nostro Sistema Informativo Territoriale.
Oggi, grazie a questa integrazione, interrogando una via in cui sono presenti le nostre reti si possono vedere gli interventi svolti (dal 2006 ad oggi), gli interventi programmati e i dati tecnici, comprese le note dei tecnici. Tutto ciò con la massima trasparenza verso i nostri Comuni gestiti.

Ma i Comuni potranno soltanto accedere e vedere oppure anche interagire con voi e suggerire/chiedere/consigliare?
In questo momento possono vedere, consultare e scrivere una mail per segnalare ed evidenziare qualsiasi necessità o richiesta. Il passo successivo nel prossimo semestre sarà attivare anche per i Comuni il tool, chiamato “annotazioni” con il quale tutti i Comuni potranno inserire punti, linee, poligoni e testi, allegare foto e partecipare quindi attivamente alla dinamica del continuo aggiornamento e della conoscenza della rete. Sarà creata una specie di “nota” all’interno del sistema WebGIS che i tecnici dell’ufficio SIT prenderanno in carico e che poi gestiranno e smisteranno alle persone di riferimento all’interno del Gruppo CAP. Dopo aver valutato il grado di interesse contiamo di essere pronti per il mese di maggio. Verranno organizzati subito dei corsi specifici nelle sedi dei nove Comuni che fanno parte del comitato strategico.

Quanto costa in termini di risorse umane ed economiche il mantenimento di questo sistema e quanto si risparmierà con una gestione così puntuale?
CAP Holding ha puntato molto su questo sistema e ha deciso di investire quasi mezzo milione di euro per la prima fase di sviluppo e rilascio in produzione. Altrettanto è già stato stanziato per il prosieguo e lo sviluppo delle attività che verranno ampliate.
La scelta che reputo vincente è stata quella di non esternalizzare, ma piuttosto di portare in CAP Holding la conoscenza, implementando l’ufficio SIT & supporto progetti con personale qualificato. Maggiore sarà il numero di persone in grado di utilizzare il sistema migliore sarà l’immagine di credibilità proiettata all’esterno.
Prevediamo un risparmio futuro enorme, sia di tempo sia di risorse economiche,
Teniamo conto che, nel passato, recuperare le informazioni di un territorio sul quale era necessario effettuare un intervento richiedeva mesi, contando anche il fatto che si rincorrevano spesso informazioni non aggiornate.
Solo dopo il primo intervento conoscitivo si poteva procedere alla stesura di un programma preciso. Nel corso dei prossimi tre anni, con questa ottimizzazione e con la conclusione dei rilievi di fognatura, oltre al costante aggiornamento di una banca dati condivisa, avremo tutte le informazioni che servono all’area tecnica centralizzata in tempo reale.
Un vero Sistema Informativo Territoriale a cui verranno allegate tutte le autorizzazioni allo scarico e le planimetrie dei depuratori. Le monografie di ogni singola cameretta, le monografie dei pozzi possono essere create direttamente da WebGIS con un sistema dinamico e in tempo reale. Il WebGIS permette di vedere in che stato si trova e come è costruita ogni cameretta di fognatura dei Comuni dei quali abbiamo fatto il rilievo. Quando l’ufficio SIT cambierà un dato, il tecnico potrà rigenerare una nuova monografia con il dato aggiornato: questo è anche il risultato di un’informazione completamente centralizzata.
Se si parla di risparmio possiamo tranquillamente dire che si tratterà di un risparmio non facilmente quantificabile per la sua enormità e per le numerose sfaccettature. Ore e ore di personale interno risparmiate che potranno essere impiegate in altro, nonché progettazioni esterne limitate perché si migliorerà la progettazione dall’interno.

Quanto è stato determinante l’affidamento ventennale del servizio idrico per questo tipo di investimenti?
Il nostro progetto è partito due anni prima dell’affidamento. Quindi direi che è stato di supporto all’affidamento. Per un’azienda come la nostra poter contare su un affidamento a lunga scadenza assume un aspetto rilevante soprattutto per la definizione del sistema oltre che consentire alla direzione generale di fare investimenti maggiori con un ritorno a media e lunga scadenza.
Il nostro obiettivo è quello di estendere anche ai privati e dimostrare al mondo esterno l’efficienza con cui lavoriamo. La trasparenza è fondamentale ed è nel nostro DNA, nella consapevolezza che a volte può capitare di commettere errori che se dichiarati possono essere corretti.

Il vostro progetto costituirà un campione oppure altre realtà importanti si stanno muovendo in un’altra direzione?
Ritengo che il nostro approccio sia più “user-friendly”, infatti vuole essere più utile che sofisticato, uno strumento che riesce a essere utilizzato con facilità da tutti i tecnici e dunque molto fruibile senza particolari competenze informatiche.
Allo stesso tempo è anche un sistema con un cuore tecnologico evoluto e di ultima generazione che è accessibile da qualunque dispositivo mobile.
Questa tecnologia evoluta infatti ci consente di eseguire attraverso specifici tool procedure complicate che, fatte extra sistema, costerebbero molto sia in termini di risorse umane che economiche. Un esempio è la possibilità tramite WebGIS di fare un profilo longitudinale della fognatura in tempo reale selezionando il punto di inizio ed il punto di fine.
Sono convinto che l’approccio che abbiamo scelto sia conosciuto anche ad altre grandi realtà del settore come MM e AQP.
Naturalmente anche loro, magari con metodi differenti, sentono la nostra stessa esigenza e cercano di soddisfarla. Noi abbiamo puntato sulla condivisione e sulla trasparenza per dare la possibilità a tutti di fruire delle informazioni e di entrare nel sistema con differenti strumenti.
Ad oggi cinque squadre esterne sono munite di dispositivi tablet che funzionano anche in modalità off-line. Contiamo di arrivare, una volta a regime, con tutte le squadre dotate di dispositivi mobile tipo tablet: si parla di 150 dispositivi.
Volendo mantenere tutte le informazioni complete in un’unica piattaforma, si è scelto il mondo Autodesk che comunque dialoga perfettamente con gli altri ambienti e con gli standard del settore. Il WebgGIS che stiamo pubblicando ne è la prova: i livelli informativi dell’ufficio geologia (sono pubblicati tre layer ad oggi) sono costruiti ed elaborati con tecnologia ESRI e sono esposti come servizio WMS. Il nostro sistema informativo centralizzato basato su tecnologia Autodesk, attinge e integra queste informazioni nel WebGIS e permette di dare rilevanza a tutto il Gruppo di quello che viene fatto e prodotto anche da un ufficio che utilizza strumenti diversi ma conformi agli standard riconosciuti.
È la dimostrazione che si può e si deve creare sinergia tra i due ambienti, noi lo abbiamo fatto.

Quali saranno i prossimi passi?
Ci sarà entro l’anno la pubblicazione del sistema ai privati lottizzanti previa la pubblicazione di un sistema di registrazione on line. Un passo enorme che ci permetterà di sapere quali saranno o potrebbero essere le richieste di nuove reti nel futuro, in questo modo sapremo in anticipo come e dove effettuare un investimento sulla base di eventuali nuove realizzazioni in differenti aree che si stanno urbanizzando. Potremo tracciare tutte le richieste di privati e interagire direttamente con loro. Anche se l’apertura ai Comuni non segnerà immediatamente un boom di accessi, siamo sicuri che con i privati ci sarà sicuramente un’impennata nell’utilizzo del sistema. Per il 2015 è in progetto una APP per smartphone su diverse piattaforme, utile ai cittadini che potranno informare il Comune con segnalazioni di vario genere come difficoltà, lamentele e altro allegando foto e informazioni. In tempo reale le segnalazioni verranno raccolte e passate all’ufficio di competenza per l’organizzazione degli interventi più urgenti.

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