Circa 20.000 impianti della pubblica illuminazione di Palermo, su un totale di poco superiore a 47.000, sono alimentati con sorgenti luminose a vapori di mercurio, tecnologia che sarà fuori legge dal prossimo dicembre. Una problema per il Comune e per la partecipata Amg Energia, che non dispongono delle risorse per sostituire tutti i vecchi punti luce.
In soccorso dell’amministrazione municipale arrivano però i privati, con due proposte di project financing che puntano alla riqualificazione funzionale degli impianti, ma anche all’efficientamento energetico e all’installazione di “pali intelligenti”.
Il primo progetto è di Easylumen, start-up di Rimini del gruppo Metasystem, che ha testato nelle officine dell’Amg una tecnologia che consentirebbe di convertire i vecchi impianti a vapore di mercurio in moderni sistemi d’illuminazione a led. Un intervento che ridurrebbe la spesa energetica del 50%, con un consumo stimato di 11 milioni di KWh annui, invece degli attuali 20 milioni annui, con l’ammodernamento di 17.881 punti luce, la sostituzione di 8.000 pali e l’adeguamento di tutte le cabine elettriche. L’opera avrebbe un costo di 30 milioni di euro, dei quali 5 a valere sui fondi Pon Metro già in possesso del Comune e i restanti 25 a carico del privato, che recupererebbe l’investimento in 15-18 anni grazie a risparmi nella bolletta della luce di 1,5 milioni di euro all’anno.
Più in ottica di smart city la proposta presentata da Ghisamestieri Tech, che punta invece a trasformare gli impianti di luce più moderni, circa 20.000, situati in centro città, in infrastrutture dotate di wi-fi, telecamere, diffusione sonora, sensori ambientali, anche attraverso l’utilizzo della fibra ottica esistente.
In entrambi i casi, però, non è automatica l’assegnazione dei lavori alle società proponenti: le proposte saranno sottoposte al vaglio del Consiglio comunale e poi sarà emesso un bando di gara europeo al quale potranno partecipare tutte le aziende in possesso dei requisiti per effettuare questo tipo di lavori.