08/02/2022
Servizi a Rete

Padania Acque: partita a Crema la campagna contro le perdite occulte

Ha preso il via la campagna di ricerca perdite di Padania Acque a Crema. Un check-up della rete che ha come obiettivo di valutarne le prestazioni e individuare eventuali perdite occulte, in modo da risolverle prima che queste possano manifestarsi in superficie.

Attività che il gestore idrico della provincia di Cremona sta eseguendo con diverse tecnologie elettroacustiche, indispensabili per localizzare le perdite nel sottosuolo, generalmente di piccola entità e quindi difficili da rilevare.
 

Le tre fasi dell’attività

Le operazioni che la società sta portando avanti, e che si protrarranno fino a fine marzo, si suddividono in tre fasi.

  1. Pre-localizzazione

    consiste nel controllo dei punti di ascolto posti lungo la rete idrica, quali saracinesche, idranti e tubazioni, per circoscrivere il raggio di azione

  2. Localizzazione

    ovvero la tecnica di correlazione incrociata di segnali acustici, che si effettua nelle prossimità delle zone selezionate durante la prelocalizzazione

  3. Puntualizzazione

    mediante tecnica geofonica a onde per intercettare con esattezza la perdita idrica

 

Un’importante attività di prevenzione

Il controllo e monitoraggio della rete idrica è un’attività che Padania Acque esegue regolarmente su tutte le reti idrica gestita, pari a 2.200 chilometri, dell’intero territorio servito, ovvero la provincia di Cremona. Lo scopo è di mantenere l’infrastruttura sempre nella massima efficienza, risolvendo le eventuali perdite, anche di minima entità.

Un’opera di prevenzione finalizzata a garantire una gestione più sostenibile del bene acqua, evitando inutili sprechi di risorsa e una riduzione del fabbisogno energetico degli impianti.
 

Una gestione virtuosa

Un lavoro che porta risultati evidenti in termini di performance delle reti. Quella di Crema registra perdite che si attestano intorno al 24%, un valore buono, ma che il gestore vuole ulteriormente migliorare. Un valore già al di sotto alla media dei pur già virtuosi gestori lombardi, per i quali il livello di perdite va dal 25 al 35%, e nettamente inferiore a quello della media italiana che supera il 42%.

 

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