Inquadriamo la posizione di Atos Wordgrid sul mercato Energy.
Atos Worldgrid è una società del gruppo europeo Atos, una delle maggiori realtà di Information Technology (IT) a livello mondiale con circa 75.000 dipendenti, una presenza in ben 48 Paesi e un fatturato intorno agli 8,5 miliardi di euro. Il gruppo nel 2011 ha acquisito la divisione IT di Siemens (Siemens IT Solutions and Services, SIS) ed ha riorganizzato le proprie attività intorno a tre service line: system integration, managed service e Hi-Tech Transactional Services (HTTS). In quest’ultima unità rientra Atos Worldgrid, società dedicata alle smart energy solution. L’azienda produce e sviluppa soluzioni e servizi per il mercato dell’energia e delle utility, soluzioni che coprono e ottimizzano tutti i livelli della catena del valore per i settori elettricità, acqua, oil&gas, dalla produzione al trasporto, dalla distribuzione alla fornitura. Atos Worldgrid conta oltre 1.600 dipendenti (circa 3.000 con i collaboratori) ed è presente direttamente in 5 Paesi (Francia, Spagna, Germania, Cina ed in Italia con e-utile), ma opera in tutto il mondo, potendo sfruttare il supporto delle altre società del gruppo.
Quanto è importante per Atos Worldgrid/e-utile il mercato italiano?
. A dare concretezza a tale progetto è stata l’acquisizione, nel 2012, di e-utile, una società che in soli 10 anni si è affermata come una realtà leader di mercato nello sviluppo di soluzioni e servizi ICT per le utility e che vanta tra i suoi clienti tutti i principali attori italiani del settore. quali ad esempio Enel, Eni, a2a, Hera, Sorgenia, Dolomiti Energia. e-utile ha una forte specializzazione nel campo dell’energia, competenze che intendiamo valorizzare ulteriormente e si integrano perfettamente con quelle di Atos Worldgrid. Con questa operazione la società, è entrata a far parte di un gruppo europeo, avrà la possibilità di accedere alle best practice internazionali e quindi di allargare i propri servizi anche in nuovi comparti che vanno oltre le tradizionali attività per le utility e in nuovi mercati geografici. Un progetto nel quale Atos crede molto, , investendo significativamente nella società, ad esempio con nuove sedi a Milano e Napoli ed il potenziamento del personale con 50 nuove assunzioni fatte nel 2012 e le 50 in corso quest’anno.
Con quale obiettivo?
L’obiettivo è consolidare e potenziare la posizione di leadership nel settore energia in Italia, con una vasta offerta di prodotti e servizi per tutti i livelli della filiera. La nostra strategia è di essere presenti in questo settore con personale dual competence: ovvero con tecnici che alla forte competenza nel campo IT sommano una conoscenza specialistica del business in cui il cliente opera. Questo ci permette di offrire non solo un know how tecnico, ma, grazie alla conoscenza di processi, problematiche e obiettivi dei nostri clienti, di tradurre tale know how in soluzioni ad hoc. Un modus operandi che da sempre ci contraddistingue è alla base del successo di e-utile. Un approccio che stiamo riproponendo nel settore oil&gas, in particolare per le aree exploration&production, refining e marketing, dal momento che anche in Italia si sta molto investendo in tale business, anche tramite importanti progetti nternazionali.
Perché c’è così grande interesse per il settore oil&gas?
È un settore che si trova a fronteggiare nuove sfide, che offrono straordinarie opportunità al nostro gruppo. L’aumento della domanda mondiale di energia sta spingendo le compagnie petrolifere ad incrementare le riserve di greggio e gas con enormi investimenti nelle attività di esplorazione, estrazione e produzione. A spingere in questa direzione contribuisce, soprattutto in Europa, la rinuncia di alcuni paesi all’opzione nucleare. Questo significa che la quota di elettricità generata dall’atomo dovrà essere garantita in altro modo: l’energia verde, generata a partire da fonti rinnovabili, non potrà coprire la domanda, per cui si continuerà a far ricorso alle fonti fossili, petrolio e gas in primis. Da un lato, dunque, le compagnie hanno necessità di aumentare l’estrazione e la trasformazione di gas e petrolio in energia, dall’altro hanno estrema necessità di ridurre i costi e rendere più efficienti queste operazioni, dal momento che i giacimenti si trovano in regioni sempre più remote e difficili da raggiungere. Obiettivo che può essere ottenuto solo con un ampio impiego di tecnologie IT e con l’automazione di processo, entrambi campi nei quali possiamo offrire il nostro know how.
Quali soluzioni proponete?
Per ciò che riguarda il mondo dell’esplorazione e dell’estrazione proponiamo una serie di sistemi di misura in tempo reale di produzione e processo da remoto. Si tratta di soluzioni che consentono, attraverso sensori distribuiti, di rilevare tutte le informazioni relative alle attività di produzione dei siti, sia che si tratti di piattaforme offshore sia onshore. I dati vengono convogliati in un centro di controllo dove sono a disposizione dei tecnici che così hanno un panorama completo della situazione sul campo, possono intervenire in modo immediato in caso di anomalie, procedere con eventuali ottimizzazioni di processo.
La nostra offerta comprende anche il supporto per l’uso di applicativi per il trattamento e l’interpretazione dei dati. È ciò che stiamo facendo, ad esempio, con il gruppo Total, con il quale portiamo avanti dei progetti per l’installazione di tali sistemi su alcuni pozzi e sui rig (piattaforme di trivellazione), proprio per rendere i campi “intelligenti”.
Un’ulteriore area di investimento è rappresentata dalla tematica della conservazione dei dati.
Anche questo aspetto rappresenta un problema?
Le compagnie petrolifere e del gas effettuano tutta la raccolta dei dati relativi alle proprie attività, che comprendono anche le stime delle riserve, i risultati delle esplorazioni, la geologia dei pozzi in esplorazione o perforazione. Si tratta, dunque, di una mole notevole di informazioni, di elevato valore strategico, che per legge devono essere conservate per un ampio arco di tempo. Tali dati devono anche essere disponibili per la loro condivisione, ad esempio con società partner che devono operare su una particolare sezione del pozzo. Per cui è indispensabile avere un archivio che garantisca anche un accesso rapido alle informazioni. Le nostre tecnologie di archivio, anche con logiche di cloud computing, soddisfano perfettamente tale esigenza, assicurando una notevole compressione dei costi e un altrettanto notevole miglioramento del processo di condivisione dei dati. Ma possiamo fare anche di più. Ad esempio, per conto del governo norvegese abbiamo realizzato un “superarchivio” dove sono stati raccolti e continuano ad affluire tutti i dati relativi alle attività estrattive nel Paese. Dati che resi disponibili alle compagnie che vogliono operare sui giacimenti norvegesi.
È possibile che un tale approccio venga adottato da altri Paesi?
Generalizzare questa pratica sarebbe molto positivo sia per l’industria del settore, sia per gli Stati, come nel caso della Norvegia, che considera queste informazioni un asset strategico del Paese. Soprattutto se il progetto avesse un carattere europeo, ad esempio coinvolgendo tutti i Paesi produttori di gas o petrolio.
Atos Worldgrid ha tutto il know how necessario per portare avanti un simile progetto, oltretutto, non avendo interesse sui campi estrattivi, si porrebbe come un luogo neutrale per garantire la corretta conservazione e l’accesso alle informazioni.
Del resto soluzioni di questo tipo vengono già utilizzate in altre applicazioni: ad esempio, Atos lo ha realizzato per le transazioni bancarie, un modello che potrebbe essere facilmente portato anche nel campo estrazione.
Puntate anche al mercato residenziale del gas?
Si tratta di un’area tradizionale di interesse per le nostre società e dove sia Atos nel mondo che e-utile in Italia hanno già fatto grandi investimenti in particolare sul tema smart metering.
e-utile, ad esempio, ha già portato avanti diversi progetti per lo sviluppo di sistemi di telegestione dei contatori gas con A2A. Per il mercato elettrico, alle varie esperienze italiane fatte con decine di società di distribuzione, si aggiunge il progetto di smart metering appena concluso in Montenegro per conto di A2A, che ha compreso lo sviluppo del sistema informatico e l’installazione dei misuratori. Atos Worlgrid, nel contempo, è impegnata in Francia con ErDF (gruppo Edf) nel progetto Linky, per l’installazione di misuratori intelligenti presso tutte le utenze elettriche.
Quali sono i punti strategici di sviluppo sulla mappa europea?
Atos Worldgrid ha già fatto le sue scelte, soprattutto con l’acquisizione di e-utile in Italia. Riteniamo, almeno per il momento, che il nostro posizionamento sui mercati strategici europei sia abbastanza soddisfacente, se consideriamo anche l’investimento fatto in Germania per l’acquisto Energy4You, una società dedicata al mondo Sap per il settore Energy.
Anche perché tra le varie realtà nazionali vi sono punti di contatto molto forti che ci portano ad operare al di fuori dei confini del singolo Paese. Pensiamo, solo per fare qualche esempio, a società come il Gruppo Enel, leader anche in Spagna ed in America Latina con Endesa.
Lo stesso avviene nel settore oil&gas con Total, con la quale abbiamo progetti in Africa e Sud America, o con ENI per la quale seguiamo il roll out internazionale dei sistemi di AFC e Procurement. Per quanto riguarda i mercati extraeuropei, invece, puntiamo molto sulla Cina, dove sono in atto trend evolutivi che hanno forti analogie con le esperienze europee.
Come state approcciando la realtà cinese?
In Cina ci sono grandi investimenti sulla produzione elettrica e nucleare e Atos Worldgrid con un suo partner locale si è già garantita circa un terzo delle nuove realizzazioni sulle funzionalità di control/comand, i sistemi di controllo degli impianti e delle centrali. Con un importante partner cinese abbiamo realizzato una joint-venture che sta sviluppando alcuni progetti di smart grid per le grandi città, replicando le esperienze fatte in Italia da e-utile e da Atos Worldgrid in Francia. Infine, siamo presenti anche nel settore oil&gas, in particolare sulle infrastrutture di trasporto, altro settore dove stanno confluendo grandi investimenti, dopo la scoperta nel Nord del Paese di importanti giacimenti di gas. Siti che ora vanno collegati alle reti esistenti per consentire l’approvvigionamento del combustibile alle città e alle nuove reti in corso di costruzione.