A Palazzo Raffaello, sede della Giunta Regionale marchigiana, è stato annunciato il completamento del Piano Banda Ultra Larga nella Regione, promosso dal MIMIT e gestito da Infratel Italia. Questo prevede la realizzazione di un’infrastruttura a banda ultra-larga in oltre 6000 comuni italiani delle aree bianche, ossia borghi e piccoli centri sprovvisti di connettività ultraveloce. L’infrastruttura, di proprietà dello Stato, è realizzata e gestita in concessione da Open Fiber, che si è aggiudicata i bandi di Infratel. Le Marche sono una delle prime regioni in Italia a completare l’infrastrutturazione delle aree bianche.
Velocità di connessione e impatto ambientale ridotto
Grazie alla nuova infrastruttura in fibra ottica, che offre velocità fino a 10 Gigabit al secondo, si aprono opportunità per cittadini, imprese e amministrazioni locali: dalla telemedicina al lavoro da remoto, dal controllo del territorio alla gestione dei servizi urbani. La tecnologia FTTH di Open Fiber garantisce un impatto ambientale ridotto, con un consumo energetico inferiore del 60% rispetto al rame, e un contributo alla sostenibilità sociale ed economica. Nei 217 comuni coinvolti nel piano BUL nelle Marche, sono stati realizzati oltre 4.600 Km di fibra, abilitando la connettività per circa 341 mila unità immobiliari e oltre 2463 sedi della pubblica amministrazione. Oltre ai piccoli borghi e ai comuni isolati, oggetto del piano BUL, Open Fiber è presente con rete FTTH proprietaria ad Ancona, Pesaro, Macerata, Ascoli Piceno, Senigallia, Osimo, Jesi, Fabriano, Civitanova Marche e San Benedetto del Tronto, con un investimento privato di 41 milioni di euro e un totale di 136 mila case connesse.
Ridurre il divario digitale tra entità locali diverse
“Il Piano BUL è nato per offrire anche ai residenti dei piccoli comuni la stessa qualità di connessione disponibile nei grandi centri urbani – ha affermato Giuseppe Gola, Amministratore Delegato Open Fiber –. L’infrastruttura realizzata da Open Fiber rappresenta uno strumento essenziale per ridurre il divario digitale in una regione da sempre attenta al progresso tecnologico. Ora è fondamentale promuovere l’adozione della rete FTTH, per migliorare la qualità della vita, sostenere la crescita delle imprese locali e contrastare lo spopolamento delle aree interne, vero patrimonio del nostro Paese”.
Una collaborazione tra istituzioni, gestori e cittadinanza
“Con il completamento del Piano Banda Ultra Larga nelle Marche raggiungiamo un traguardo strategico per il Paese – ha aggiunto Pietro Piccinetti, Amministratore Delegato Infratel Italia – portare la connettività ultraveloce anche nei territori meno densamente popolati, promuovendo inclusione digitale e competitività. Questo risultato è il frutto di una collaborazione virtuosa tra istituzioni, soggetti attuatori e comunità locali. Oggi, oltre 340 mila famiglie e più di 2.400 sedi pubbliche possono contare su un’infrastruttura moderna, sicura e pronta a sostenere i servizi digitali del futuro.”
La connettività: atto di democrazia e di partecipazione
“Siamo orgogliosi di essere la quarta regione in Italia ad aver completato il Piano Banda Ultra Larga, garantendo l’accesso a Internet veloce a tutti i Comuni in area bianca – ha concluso Andrea Antonini, Assessore alla Digitalizzazione –. Questo risultato è stato possibile grazie alla collaborazione tra la Regione, il MIMIT, Infratel Italia S.p.A. e Open Fiber, e rappresenta avanti nella strategia di transizione digitale della Regione Marche. La nostra infrastruttura digitale ci permette di essere più competitivi e democratici, garantendo ai cittadini l’accesso veloce a internet e ai servizi fondamentali. La digitalizzazione è ormai una parte essenziale della quotidianità, e la copertura garantita dal piano Banda Ultra Larga rappresenta un atto di democrazia e di partecipazione”.