È arrivato l’ok di Regione Sicilia al progetto Melita Transgas Pipeline, il gasdotto tra la nostra isola e Malta. Il presidente della Regione, Renato Schifani, ha firmato il decreto di intesa all’autorizzazione unica di competenza del Ministero della Transizione Ecologica (Mite) alla Interconnect Malta per la costruzione dell’infrastruttura sottomarina.
Il via Libera della Sicilia arriva dopo che lo scorso maggio l’autorità competente maltese aveva approvato la costruzione del gasdotto. I piani prevedono la posa sul fondo marino dell’infrastruttura fino alla linea mediana tra Delimara, una piccola penisola all’estremità sud-orientale di Malta, e Gela. La linea sarà collegata alla rete del gasdotto libico gestita da Snam. Sempre lo scorso maggio da parte italiana è stata condotta la fase di studio e carotaggi propedeutica alla messa in opera e, dunque, all’intesa con la Regione per il tratto a terra che attraversa la contrada Corallo a Gela.
Le quattro sezioni del gasdotto
Andando più nel dettaglio, secondo il progetto il gasdotto si estenderà in totale per 159 chilometri e avrà una capacità di 232.000 mc/ora, pari a circa 2 miliardi di metri cubi l’anno. L’infrastruttura si compone di quattro sezioni principali:
- una prima onshore in Sicilia, dell’estensione di circa 7 chilometri, dal Terminale di Gela, in località “Piana del Signore” all’interno del territorio gelese, fino alla linea di costa;
- una seconda sezione offshore dalla costa fino al limite delle acque territoriali italiane, lunga circa 57 chilometri;
- un’altra ancora in mare, lunga circa 94 chilometri, dal limite delle acque italiane fino alla costa di Malta, ovvero alla penisola di Delimara;
- un’ultima sezione a terra, lunga circa 700 metri, sul territorio maltese fino al Terminale di Malta.
L’autorizzazione unica dell’opera da parte del Mite compende:
- parere di conformità urbanistica
- apposizione del vincolo preordinato all’esproprio
- approvazione del progetto
- dichiarazione di pubblica utilità.
Un’opera strategica per la sicurezza energetica
Melita Transgas Pipeline rappresenta un’infrastruttura strategica, innanzitutto per Malta ma anche per il sistema energetico europeo. Consentirà all’isola di connettersi alla rete italiana del gas gestita da Snam e, quindi, a quella europea. Porrà così fine al suo isolamento, facilitando, velocizzando e rendendo meno costoso l’approvvigionamento di combustibile. Per la sua realizzazione è stato previsto un investimento di 400 milioni di euro, interamente a carico di Malta, in quanto il 90% dei benefici associati al nuovo gasdotto è attribuibile al sistema maltese. A stabilirlo l’intesa raggiunta nel 2019 tra i due enti regolatori, l’italiana Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) e la maltese Regulator for energy and water services (Rews).