A colloquio con Francesco Castorina, Direttore tecnico del Comitato Italiano Gas – CIG
Il servizio di Pronto intervento è decisivo per garantire l’incolumità di utenti e cittadini. Cosa è stato fatto su questo tema in Italia?
In linea generale, l’Italia dispone di uno tra i più avanzati e completi compendi normativi in materia di sicurezza nelle utilizzazioni dei gas. Un primato legato sia a motivi storici, in quanto il nostro Paese con la Gran Bretagna è stato tra i primi e più diffusamente gassificati, sia all’azione dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas (AEEG), che nel corso degli anni ha provveduto a regolamentare in modo sempre più puntuale ed efficace il settore della distribuzione, ponendo particolare attenzione alla prevenzione, contesto nel quale sono comprese anche le attività di Pronto intervento. In quest’opera è da sottolineare il contributo del Comitato Italiano Gas (CIG), in quanto molta della fase attuativa delle delibere dell’Autorità si regge sulle norme UNI, elaborate per quanto riguarda la parte gas proprio dal CIG, o CEI per aspetti limitati e particolari.
Come sono regolate queste attività?
Il Pronto intervento è solo l’ultima fase della catena della sicurezza che si mette in atto ad ogni livello della filiera del gas (trasporto, stoccaggio, distribuzione, post-contatore), tema al quale l’AEEG ha dedicato da sempre una particolare attenzione. Attualmente, per quanto riguarda la distribuzione, in termini di sicurezza e qualità, il servizio è regolato dalla Delibera ARG/Gas n.120/08 (Testo Unico delle disposizioni della regolazione della qualità e delle tariffe dei servizi di distribuzione e misura del gas), integrata con le modifiche apportate con le deliberazioni ARG/gas 200/08, ARG/gas 7/10, ARG/com 147/10 e ARG/com 82/11. La delibera impone ai distributori una serie cospicua di adempimenti che riguardano tutti gli aspetti del servizio, con parametri molto rigidi e rigorosi, sul cui rispetto la stessa Autorità esercita le funzioni di verifica e controllo e, nel caso di inadempimenti, commina le sanzioni. In supporto a tale delibera il CIG ha sviluppato una serie di linee guida, documenti dal carattere pre normativo, che per quanto riguarda il pronto intervento trovano la sintesi nelle Linea guida n. 10 emanata ad aprile del 2012.
Cosa contiene la linea guida n. 10 per il pronto intervento?
Si tratta di un documento tecnico d’indirizzo e consultazione, propedeutico ad una corretta attuazione delle prescrizioni di specie della delibera ARG/gas 120/08, incluse le successive modifiche ed integrazioni. In pratica, il testo rappresenta lo stato dell’arte a cui deve rispondere l’attività del Pronto intervento e cura gli aspetti tecnici relativi. Una sorta di prontuario per le aziende di distribuzione che illustra in modo chiaro obiettivi, attività, struttura organizzativa e competenze necessarie per assicurare una rapida ed efficace gestione del servizio. Il testo è il frutto condiviso di un proficuo lavoro che, in ambito CIG, ha visto impegnati tutti i soggetti interessati, quindi distributori, Vigili del fuoco, esperti di altri settori della filiera gas contigui alla distribuzione.
L’impegno profuso in queste attività quali risultati ha portato?
Partendo dal presupposto che lo scopo che ha guidato l’attività regolatoria dell’Autorità è il costante incremento della qualità e della sicurezza, possiamo dire che l’obiettivo è stato raggiunto e con risultati che si possono definire notevoli. Oggi, il settore gas nel complesso può vantare standard davvero elevati per entrambi questi aspetti. Anche guardando nello specifico al Pronto intervento ci si può ritenere molto soddisfatti. Ci sono prescrizioni precise che regolano il servizio e valide per tutti gli operatori, indipendentemente dalla loro dislocazione geografica o dalle dimensioni delle aziende. In passato non era affatto così: accanto alle grandi utility che si erano dotate di risorse tecniche, umane e logistiche idonee per garantire il servizio, convivevano piccole realtà che su questi aspetti risultavano decisamente carenti. Del resto, anche i ridotti numeri degli incidenti da gas sulle reti di distribuzione, confermano questo discorso.
Relativamente agli incidenti da gas, cosa dicono i numeri?
Parliamo in generale e quindi comprendiamo sia gli incidenti sulle reti di distribuzione sia quelli sugli impianti dei clienti finali. I numeri dicono che man mano che si è proceduto con l’attività normativa e una regolazione più puntuale, il numero degli incidenti è diminuito e, soprattutto, è diminuito il numero dei decessi e degli infortuni legato ai sinistri. Secondo le prime stime relative al 2012, gli incidenti da gas sono in linea con quelli degli anni precedenti, alcune decine, un numero esiguo se consideriamo che in Italia sono presenti circa 130.000 km di rete di distribuzione gas che servono oltre 21,6 milioni di utenze. Nel raggiungimento di questi risultati decisiva è stata anche la collaborazione dei gestori, sia attraverso la partecipazione ai lavori di normazione sia per ciò che riguarda il rispetto delle prescrizioni e degli adempimenti richiesti. Infine, per ciò che riguarda la distribuzione, da non trascurare l’apporto generato dalle stesse dinamiche del mercato: i processi di aggregazione innescati con la liberalizzazione del settore ha portato a una riduzione del numero degli operatori dai circa 850 del 2000 agli attuali circa 200. Ciò ha permesso il consolidamento di società dotate di una massa critica più adeguata a sostenere gli investimenti necessari a raggiungere gli standard di sicurezza richiesti.
Per quanto riguarda gli incidenti sugli impianti del cliente finale, si deve dire che siamo ormai arrivati a uno zoccolo duro che pare difficilmente scalfibile, senza interventi più decisi, il primo dei quali dovrebbe essere l’obbligo di controlli a campione sugli impianti in esercizio che andrebbe a completare le vigenti disposizioni di AEEG di cui alla delibera 40/04
Il servizio di Pronto intervento comporta delle spese per le utility. Esiste una stima di tali costi?
I costi della sicurezza sono difficili da quantificare, in quanto comprendono aspetti non limitati al Pronto intervento. Indubbiamente, il rispetto delle prescrizioni dell’Autorità comporta delle spese, anche perché ha richiesto una significativa risistemazione delle funzioni degli operatori e, spesso, delle loro stesse strutture organizzative. Sull’altro piatto della bilancia, però, occorre mettere i costi legati alla carenza di sicurezza, dei quali si prende coscienza solo in caso di incidenti. Sappiamo che questi hanno un impatto economico molto elevato, che resta tuttavia irrisorio se paragonato a quello umano e sociale che tali eventi generano. C’è infine un altro aspetto da non sottovalutare: la crescente attenzione alla sicurezza, e ai relativi costi, ha portato a una maggiore attenzione da parte dei gestori impianti nella programmazione delle attività legate al miglioramento delle reti, interventi che si possono tradurre in importanti risparmi sul medio-lungo termine. Anche in questo caso, dunque, partendo da considerazioni di carattere economico, si ottengono risultati la cui valutazione non può essere limitata a questa sola sfera.
Cos’altro resta da fare?
Ora si tratta di consolidare e migliorare i risultati raggiunti. Il CIG ad esempio sta valutando alcune proposte di ordine pratico per velocizzare i tempi di intervento sui luoghi molto distanti dalla centrale operativa. Poi, occorre lavorare per assicurare gli stessi standard di sicurezza anche nell’utilizzo del GPL in bombole, sia nelle utenze domestiche sia negli altri impieghi. Tra questi l’uso del gas come fonte di alimentazione dei furgoni ambulanti per la cottura di alimenti, tema tornato di forte attualità dopo l’incidente dello scorso marzo a Guastalla (Reggio Emilia), dove l’esplosione di un camioncino ha provocato la morte di 3 persone e una decina di feriti. A questo scopo il CIG, in collaborazione con i Vigili del fuoco e con i Ministeri competenti, metterà a punto una norma tecnica, con l’intenzione di farla approvare nel contesto della legge 1083/71, quindi un intervento normativo che diventerà cogente per una legge dello Stato, sul modello di quanto già fatto per la distribuzione e il trasporto del gas con, rispettivamente, la Regola tecnica 16/04/2008 e la Regola tecnica 17/04/2008, realizzate con il Ministero dello sviluppo economico e il Ministero dell’interno. Infine, ci sono aspetti già perfettamente normati che dovrebbero essere meglio conosciuti dai cittadini, come la copertura assicurativa in caso di incidenti.
Qual è il problema?
Un’altra delle azioni valide messe in campo dall’Autorità (Delibera 79/2010) a garanzia di tutti i clienti finali civili del gas è l’assicurazione per infortuni, incendi e responsabilità civile nei confronti di terzi, in caso di incidenti derivanti dall’uso di gas distribuito per canalizzazioni (le bombole di GPL non rientrano in tale assicurazione). La polizza ha un costo irrisorio, pari a meno di un euro l’anno che viene corrisposto in bolletta, e riconosce massimali molto interessanti. Purtroppo, abbiamo constatato che ancora oggi, dopo molte campagne di pubblicizzazione, molti cittadini ignorano del tutto tale tutela e, anche in caso di gravi sinistri, non tutti quelli che ne avrebbero diritto richiedono il risarcimento: molte volte è proprio il CIG a contattare coloro che hanno subito danni per far presente questa possibilità. Per superare il problema ci si sta rivolgendo direttamente ai Comuni ed ai sindaci affinché, anche in virtù della maggior prossimità con la popolazione, possano contribuire a diffondere la conoscenza di questo diritto.
A quali altri progetti sta lavorando il Cig?
Uno dei progetti più rilevanti riguarda il biometano, che due direttive europee obbligano a immettere in rete qualora ne sia fatta richiesta. Il problema è di avere definita una qualità riconosciuta idonea all’immissione in sicurezza. Il CIG sta lavorando, sia in ambito italiano sia europeo, proprio alla definizione dei criteri che consentano l’accettazione del biometano, di cui si prevede di concludere la fase di evidenza tecnica per il prossimo anno. Si tratta di un tema di grande rilevanza, dal momento che il biometano rappresenta un’importante energia rinnovabile, che può essere utilizzata sia per uso domestico sia per l’autotrazione, e che i produttori stimano che al 2020 con questa fonte si potrà coprire circa il 7-8% del totale del gas attualmente trasportato.
Per quanto riguarda gli altri temi caldi, è in dirittura d’arrivo la normativa sulla telelettura dei gruppi di misura per il mass market, che prevediamo di completare entro quest’anno, così come stiamo per concludere la norma per la qualifica degli operatori post-contatore, in coerenza con gli aspetti legislativi del DM 37/08. L’obiettivo di questo rilevante intervento normativo è di dar vita a un processo di qualificazione livello per ridurre il gap oggi esistente, permettendo agli operatori del post-contatore di potersi confrontare in assoluta parità di riconoscimento con i loro colleghi operanti negli altri Paesi dell’Unione Europea.