Utilizzare le acque reflue dei trattamenti termali per alimentare una rete di teleriscaldamento. È l’avveniristico progetto per Montegrotto Terme, cittadina termale in provincia di Padova, sul quale a lungo hanno studiato l’amministrazione comunale con l’Università di Padova. Un progetto che si avvia a diventare realtà, ma c’è da correre, o si rischia di perdere un contributo Pnrr di 4,3 milioni di euro, da trasformare in opere secondo le stringenti tempistiche dettate dall’utilizzo di questi fondi. Le fasi di progettazione, gara ed esecuzione dei lavori, dovranno infatti essere completate entro i primi mesi del 2026.
Un progetto da 5,5 milioni
La Giunta ha appena approvato la prima fase di progettazione della rete di teleriscaldamento, realizzata in collaborazione tra l’Ufficio tecnico comunale e Aess, l’Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile di Modena, di cui il Comune di Montegrotto è socio. A questa fase seguirà l’avvio della procedura dell’appalto integrato, ai sensi del Codice degli Appalti, per motivi di celerità del percorso di aggiudicazione e, soprattutto per garantire omogeneità di scelte. Verrà così individuato il soggetto che curerà la progettazione esecutiva, la realizzazione dei lavori e che gestirà il sistema nel primo periodo di esercizio. Una procedura adottata dall’Amministrazione per assicurare la massima garanzia della correttezza nell’esecuzione dei lavori e della messa a sistema della rete.
L’investimento per la costruzione della rete prevede una spesa complessiva di 5,5 milioni di euro, coperti in gran parte dai fondi Pnrr e per la parte restante, ovvero 1,2 milioni, da risorse del comune di Montegrotto Terme.
Uno sviluppo per step
Il progetto prevede la realizzazione di una rete di teleriscaldamento dell’estensione di circa 1,5 km. Ad alimentarla saranno le acque reflue di alcuni stabilimenti termali della zona centrale della città. Queste acque hanno una temperatura di circa 30 °C, che sarà innalzata da pompe di calore che verranno installate in due fabbricati tecnici distinti in due aree strategiche della cittadina. In questo modo sarà disponibile acqua calda a una temperatura di circa 70 °C per uso sanitario e riscaldamento, per ogni tipologia di edificio.
Un percorso che si svilupperà per step. Inizialmente alla rete del teleriscaldamento, che sarà realizzata nella zona centrale della città, saranno allacciati una dozzina di edifici pubblici o a uso pubblico, quali municipio e ufficio tecnico, micronido comunale, la scuola, patronato, l’asilo e il centro Comunale Gino Strada. La rete sarà predisposta per futuri ampliamenti sia di estensione sia di allaccio di ulteriori edifici, con l’obiettivo di estendere il servizio anche alle utenze domestiche di un’ampia area della cittadina.
Una svolta green
Un progetto destinato dunque a dare un’importante svolta green alla politica energetica della città termale. «L’uso dell’energia geotermica per il riscaldamento delle città è molto inferiore rispetto alle opportunità offerte dai potenziali geologici che ci sono in Europa – ha commentato l’assessore Luca Fanton con delega alla Transizione Green -. La causa è il lungo processo di preparazione dei progetti che richiede questa tecnologia, i forti costi iniziali per la realizzazione delle reti idonee alla sua fornitura e distribuzione, le complesse impostazioni fisiche, sociali, regolamentari ed economiche delle aree urbane oggetto d’intervento. L’amministrazione comunale di Montegrotto Terme, impegnata sin dal 2016 nel progetto di realizzazione di un sistema di recupero dell’energia termica delle acque reflue termali, è riuscita a superare questi scogli e ora si avvia alla realizzazione di questo progetto pionieristico».