18/04/2025
Servizi a Rete

MISP: lotta alla plastica in mare

Quello dei rifiuti e della plastica in mare è un problema che ha origine nei bacini idrografici dei fiumi. L’Autorità di bacino distrettuale delle Alpi Orientali, in collaborazione con Veritas e il Consorzio di bonifica Acque Risorgive, ha dato vita a un innovativo progetto che punta a un’importante riduzione dei rifiuti galleggianti negli ambienti acquatici. Si tratta di una serie di azioni che hanno l’obiettivo di individuare, analizzare e recuperare i rifiuti rilasciati nelle acque e destinati a raggiungere il mare Adriatico.

Il contesto ambientale

Parte del Patrimonio UNESCO dal 1987, La Laguna di Venezia è un protetto dalla Rete Natura 2000. L’inquinamento derivante dalla plastica ne minaccia la biodiversità, l’attrattività paesaggistica e la qualità delle acque. Già a metà del 2021, il report di Greenpeace “Plastic Litter in the Adriatic Basin” misurava anche in Veneto la presenza di 590 oggetti di scarto abbandonati ogni 100 metri di spiaggia. Per i rifiuti galleggianti, invece, si registrava una densità di 50 pezzi ogni km2. Studi più recenti sui fiumi veneti hanno rilevato una maggior produzione di rifiuti plastici nelle aree più urbanizzate, legata anche alla piovosità ed alla gestione dei deflussi.

Marina Colaizzi, Segretaria Generale dell’Autorità di bacino distrettuale delle Alpi Orientali

Raccolta dei rifiuti attraverso barriere galleggianti

Il programma MISP (MIsure Sperimentali nei corsi d’acqua del Distretto Alpi Orientali per la cattura dei rifiuti e delle Plastiche galleggianti) rientra nei finanziamenti MASE previsti dalla “Legge Salvamare” (n.60/2022) e si sviluppa su molteplici i fronti d’azione. Prima di tutto prevede l’installazione di barriere galleggianti in alcuni corsi d’acqua del bacino scolante nella Laguna, al fine di radunare i rifiuti trasportati dalla corrente. Verranno testate diverse tipologie di barriere nei vari siti del progetto, studiandone l’efficacia. Il Consorzio di bonifica Acque Risorgive installerà e gestirà i dispositivi nel proprio comprensorio.

Veritas in campo con un’imbarcazione green

A questo si aggiungerà la creazione di una “imbarcazione a basso impatto ambientale”, grazie alla quale Veritas opererà nella laguna e in alcune foci fluviali per recuperare i rifiuti galleggianti. Alla raccolta seguirà la quantificazione e lo smaltimento del materiale recuperato. Verrà condotto, inoltre, uno studio sui percorsi preferenziali dei rifiuti nell’ambito lagunare e in alcune foci fluviali, utilizzando dispositivi GPS per tracciare i percorsi e le zone di accumulo; sarà inoltre possibile monitorarli quotidianamente, al fine di operare in maniera più mirata durante la raccolta dei rifiuti.

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