Il Ministero dello Sviluppo Economico (Mise) ha lanciato una consultazione pubblica sulla bozza di decreto per l’utilizzo del biometano e dei biocarburanti, compresi quelli avanzati. Il decreto, annunciato da tempo, è stato messo a punto per introdurre un nuovo schema di incentivazione per il biometano, superando così le criticità denunciate dagli addetti ai lavori sul decreto del 2013, in primo luogo l’insicurezza delle condizioni economiche e la complessità degli sbocchi commerciali nei potenziali mercati di destinazione.
Il testo è stato sottoposto all’attenzione dei soggetti coinvolti nei lavori del Comitato tecnico consultivo biocarburanti (con rappresentanti dei Ministeri dello Sviluppo Economico, dell’Ambiente, dell’Agricoltura, dell’Economia, oltre che dell’Agenzia dogane e del Gestore dei Servizi Energetici), e vuole stimolare l’uso del biogas non per la produzione di elettricità.
La bozza di decreto infatti definisce un sistema incentivante espressamente rivolto al biometano immesso nella rete del gas naturale con destinazione specifica nei trasporti, al “biometano avanzato” immesso nelle reti con obbligo di connessioni di terzi e destinato ai trasporti, ai biocarburanti avanzati diversi dal biometano e alla riconversione a biometano di impianti a biogas esistenti.
Gli stakeholder interessati a inviare commenti e proposte integrative, entro il 13 gennaio, e alternative alla bozza devono tenere conto di una serie di vincoli e principi alla base del testo. Innanzitutto, l’obiettivo di fondo, ovvero favorire e incentivare lo sviluppo dei biocarburanti avanzati o di seconda generazione, quelli cioè prodotti a partire da materie prime che non competono direttamente con gli alimenti e i mangimi, quali i rifiuti e i residui agricoli.
Poi, la priorità accordata al biometano nei trasporti, per contribuire al raggiungimento del target Ue del 10% di fonti rinnovabili nel settore entro il 2020. Primo obiettivo intermedio è arrivare a un consumo di circa 1,1 miliardi di metri cubi. In seguito, con aggiornamenti successivi del decreto, ampliarne gli usi oltre ai trasporti, con consumi previsti fino a 6-8 miliardi di metri cubi.
Le nuove norme dovranno inoltre favorire, da un lato, lo sviluppo di un’economia circolare nel mondo agricolo: dalla produzione agricola e dagli allevamenti si generano scarti e sottoprodotti da cui si può ricavare biometano che, trasformato in forma liquida come “biometano liquido” (Bml) può essere usato come combustibile nei trattori agricoli, usati a loro volta per la produzione agricola e per gli allevamenti; dall’altro lo sviluppo di un ciclo virtuoso dei rifiuti, in particolare della frazione organica dei rifiuti solidi urbani (Forsu), che porta a una valorizzazione economica degli stessi in grado di ridurre il costo complessivo dello smaltimento.
Infine, le proposte non dovranno prevedere un incremento, per le imprese e per i cittadini, delle bollette del gas e dell’energia elettrica, ma anzi dovranno produrne una qualche diminuzione; né dovranno prevedere una sovra compensazione degli incentivi da erogare alle rinnovabili (dovranno dunque essere compatibili con la disciplina Ue sugli aiuti di Stato).