Il Sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha inaugurato il Venice Microlife Space Lab. Si tratta di una piattaforma sperimentale per la progettazione di sistemi chimico-fisici e biotecnologici per la produzione di energia, trattamento reflui, creazione di bioraffinerie nelle stazioni spaziali orbitanti e nei futuri avamposti lunari e marziani nell’ambito del progetto Biomoon, un innovativo sistema biorigenerativo finanziato dall’Agenzia spaziale italiana all’interno del bando per gli esperimenti sulla Luna, a cui sta lavorando il GpLab di Veritas. Il progetto vede, inoltre, il coinvolgimento delle Università di Venezia e Padova, già partner di GpLab nei progetti Biomoon e Purple B dell’Agenzia spaziale europea, e di aziende del territorio.
Una collaborazione per la nuova rivoluzione tecnologica
In questo contesto è stato siglato un accordo quadro tra GpLab Veritas e la società Eie group di Mestre, specialista globale nei settori dell’astronomia, astrofisica e nelle applicazioni per lo spazio con sviluppo di tecnologie di space living. I risultati emersi nel corso della sperimentazione (come la produzione di bioidrogeno da batteri immobilizzati, nuovi alimenti da microalghe in grado anche di assorbire la CO2 con più efficacia delle piante, processi di space manufacturing con stampa 3D) possono aprire nuovi scenari anche di riconversione industriale di aree quali quelle di Porto Marghera. Venezia (la più antica città del futuro) e Porto Marghera (la città futurista delle macchine del primo Novecento) rappresentano lo scenario ideale per questa nuova rivoluzione tecnologica.
Trasformare rifiuti e riconvertire aree industriali
“Sostenibilità – dichiara il presidente di Veritas, Marco Bordignon – non significa solo assicurare alle cittadine e ai cittadini servizi di qualità, a costi equi, rispettando l’ambiente e il lavoro dei dipendenti. La sostenibilità è anche ideare, sperimentare ed eventualmente mettere in pratica soluzioni innovative in grado di migliorare la vita delle persone e di progredire dal punto di vista della tecnologia. Questo di oggi ne è l’esempio lampante, dal momento che nel nostro GpLab si studiano soluzioni innovative per trasformare materiali che altrimenti sarebbero rifiuti in risorse e riconvertire aree industriali oggi inutilizzate”.
Dalla laguna alla luna, e viceversa
“Porto Marghera si conferma un luogo di sperimentazione e di avanguardia – ha spiegato il sindaco, Luigi Brugnaro – e questo progetto dimostra l’impegno concreto del Comune di Venezia sui temi della sostenibilità. Ci sono già 18 tra tesi di laurea e di dottorato che sono state fatte da giovani studenti sulle attività del GpLab Veritas, segno tangibile di come sia attrattiva la riconversione di Porto Marghera mediante trasferimento di tecnologie duali in materia di energia e chimica verde. Dalla laguna alla luna, e viceversa“.