Procede spedito lo sviluppo delle reti gas in Sardegna. Medea, società del Gruppo Italgas, ha dato il via alla messa in esercizio di altri 130 chilometri di reti native digitali al servizio di otto comuni nel Sud dell’Isola. Le nuove infrastrutture sono comprese nei bacini 26, 27, 35 e 37 attigui al bacino 38 di Cagliari, anche questo in concessione al Gruppo.
Più nello specifico, le reti sono al servizio delle cittadine di:
- Ussana, Nuraminis, San Sperate, nel bacino 37
- di Serrenti, Sanluri, nel bacino 27, di Barrali, nel bacino 26
- di Masainas e Villaperuccio, nel bacino 35
Tutte le cittadine sono raggiunte dal gas naturale. Tutte le nuove reti realizzate, come per gli altri bacini in concessione, sono dotate di sensoristica integrata per il controllo da remoto. Sono inoltre predisposte al passaggio della fibra ottica.
Negli otto comuni, che contano complessivamente circa 32.000 abitanti, la società ha già realizzato circa 5.800 predisposizioni e raccolto 6.500 manifestazioni d’interesse all’allacciamento alla rete.
Le nuove reti inizialmente saranno alimentate attraverso carri cisterna, in attesa di poter installare i previsti depositi criogenici di GNL (gas naturale liquefatto), che garantiranno continuità del servizio e massima flessibilità nell’approvvigionamento del metano.
Paolo Gallo, Amministratore Delegato di Italgas:
«La Sardegna si conferma il principale incubatore di una nuova generazione di infrastrutture destinata a cambiare il volto della distribuzione del gas in Italia e in Europa e a contribuire in maniera determinante alla transizione energetica. Questa rete, la più moderna del Paese, sarà in grado, in un futuro non lontano, di accogliere anche gas rinnovabili come biometano, idrogeno e metano sintetico».
Attraverso Medea, Italgas è presente in 17 dei 38 bacini in cui è divisa la Sardegna, compresi i principali capoluoghi. Sull’isola Italgas ha cominciato a operare nel 2017 attraverso l’acquisizione di diversi operatori e concessioni. I lavori per la realizzazione delle nuove reti digitali sono in stato avanzato in tutte le aree in concessione e l’intervento ha già contribuito alla creazione di oltre 600 nuovi posti di lavoro nell’indotto.
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