Serviranno ben 14 progetti è un investimento di 16 miliardi di euro per connettere nei prossimi anni i Paesi che si affacciano sulle due sponde del Mediterraneo e dare vita a un’unica, grande rete elettrica sostenibile e capace di rifornire circa 500 milioni di utenti.
È il piano d’azione messo a punto da Med-Tso, l’associazione formata da 20 gestori delle reti di trasmissione dell’area mediterranea, tra i quali l’italiana Terna, che dopo tre anni di lavoro è stato presentato al Parlamento europeo.
«Le interconnessioni transfrontaliere nella regione Euro-Mediterranea sono più di un’opzione, sono una reale necessità per raggiungere gli obiettivi nazionali e regionali dell’agenda politica energetica», ha sottolineato nell’occasione il segretario generale di Med-Tso, Angelo Ferrante.
Diciotto i paesi dell’Unione europea (Ue) ed extra-Ue interessati dal piano, alla cui redazione hanno lavorato ben 146 esperti, avviato grazie a un finanziamento Ue di oltre tre milioni di euro.
Piano che prevede anche la realizzazione di 2200 km di nuove linee, con i lavori che potrebbero realmente partire nel 2030. In questo contesto, l’Italia, grazie alla sua posizione geografica, potrà svolgere un ruolo da protagonista con progetti che riguardano alcuni paesi del Nord Africa.
Capolista dei futuribili progetti “italiani” i due piani di connettività tra la Sicilia e Tunisi, del valore complessivo di 1,3 miliardi di euro, con un primo collegamento tra le città di Partanna (Trapani) e di Mornaguia (a sud-ovest di Tunisi), e un successivo rafforzamento della rete per aumentare la trasmissione elettrica di oltre 600 MW.
A completare l’auspicata mappa geografica della rete elettrica italiana è l’Algeria, che potrebbe connettersi alla Sardegna attraverso un cavo sottomarino con una capacità di 1000 MW.