Il 2022 è stato un anno particolarmente sfidante per le utility e ancora di più per Marche Multiservizi. Un anno caratterizzato da uno scenario globale molto incerto, con lo scoppio della crisi economica ed energetica, ulteriormente acuite dallo scoppio del conflitto in Ucraina.
A complicare ulteriormente uno scenario già di per sé complesso, per quanto riguarda la multiutility attiva nella provincia di Pesaro Urbino, l’alluvione che nel mese di settembre ha colpito anche cinque comuni del proprio territorio. Una calamità che ha arrecato danni ingentissimi alle infrastrutture idriche e fognarie, stimati in circa 45 milioni di euro.
Prove che l’azienda ha superato brillantemente, mostrando capacità e praticità nel ripristinare in breve tempo i servizi per i cittadini e nella progettazione degli interventi di ricostruzione che consentissero la ripartenza del territorio. Al tempo stesso la multiutility ha proseguito il suo programma di azioni per migliorare la qualità dei servizi erogati e continuare il percorso di transizione ecologica. Un resoconto dell’impegno messo in campo da Marche Multiservizi nell’anno è costituito dal bilancio 2022, fresco di approvazione dell’Assemblea dei soci.
Grandi investimenti nei servizi ambientali
Un impegno che a livello economico si è tradotto in investimenti complessivi per 40,6 milioni di euro. Di questi 20,6 milioni sono stati dedicati al Servizio di Igiene Ambientale per mantenere gli standard del servizio e migliorare la qualità della raccolta differenziata. In questi ambiti l’azienda punta a incrementare ancora i suoi standard con servizi che rispondano in modo sempre più puntuale alle esigenze dei cittadini e delle comunità. Un esempio è la sperimentazione delle nuove isole intelligenti nel centro storico di Pesaro, pensata per consentire maggiore flessibilità nel conferimento e maggior decoro urbano.
Lotta alle perdite
Quasi 14 milioni sono andati investiti nel settore idrico, dedicati in primo luogo a:
- riduzione delle perdite di rete
- adeguamento e potenziamento degli impianti di depurazione.
6 milioni sono andati al potenziamento del depuratore di Montecchio di Vallefoglia. Un intervento che guarda, oltre che all’efficientamento energetico, alla qualità ambientale di tutto il medio corso del fiume Foglia.
Le risorse per il comparto distribuzione gas e illuminazione pubblica sono state pari a 3,9 milioni di euro e spesi per l’adeguamento dei gruppi di misura tradizionali a gruppi idonei alla telelettura e telegestione e per lavori di riqualificazione dell’illuminazione pubblica. Sulla struttura e sui servizi generali sono stati investiti, infine, 2,2 milioni di euro.
L’acquisizione di Macero Maceratese
Ma il 2022 ha visto anche l’azienda mettere in campo azioni per la sua crescita esterna, verso attività a libero mercato. È stata infatti acquisita Macero Maceratese, storica realtà del maceratese attiva nella gestione dei rifiuti con servizio di trasporto, smaltimento e recupero. La società negli ultimi tre anni ha gestito una media annua di 58.000 tonnellate di rifiuti, contando 37 lavoratori e tre sedi, a Macerata, Piediripa (MC) e Martinsicuro (TE). L’operazione ha permesso anche di attivare sinergie con le attività già gestite, sfruttando così le economie di scala a favore del territorio e mettendo a disposizione delle imprese locali impianti all’avanguardia e un servizio a 360° per la gestione rifiuti.
Più sostenibile e produttiva
È proseguito anche l’impegno verso una gestione delle risorse sempre più responsabile, sostenibile ed efficiente in un percorso di transizione ecologica del quale la multutility vuole essere protagonista. Oggi per alimentare le attività gestite l’azienda utilizza solo energia elettrica rinnovabile e, rispetto al 2013, è riuscita ad abbattere i consumi interni di energia del 10%, arrivando a 28,3 milioni di tonnellate di gas serra evitate.
Positivi i risultati anche sul fronte economico, con il valore della produzione attestatosi a 152 milioni di euro, con Ebitda pari a 40,8 milioni di euro e l’utile netto pari a 15,3 milioni. Valore di produzione che ha avuto ricadute economiche sul territorio stiate in 66,1 milioni di euro, pari a una media di 240 euro per cittadino residente.