Una buona base di partenza e uno stimolo per ottimizzare ed efficientare i processi produttivi, aumentando la competitività delle aziende italiane. Così Fiper (Federazione italiana produttori di energia da fonte rinnovabile) giudica la pubblicazione in Gazzetta ufficiale dell’atteso decreto con le nuove Linee guida sui certificati bianchi.
Una prima analisi del testo, secondo la Federazione, evidenzia la volontà del governo di accelerare l’azione per il conseguimento degli obiettivi previsti dalla direttiva sull’efficienza energetica entro il 2020. Un obiettivo che Fiper, in una nota, definisce ambizioso, anche alla luce «della novità introdotta dal nuovo decreto di riconoscere i Tee (Titoli di efficienza energetica) solo ai risparmi energetici addizionali, seguendo le indicazioni europee, ovvero i risparmi dati dalla differenza in termini di energia primaria (Tep) fra consumo della baseline e il consumo energetico conseguente alla realizzazione del progetto». Vengono di conseguenza abbassate le soglie minime del progetto a consuntivo (CS) dai precedenti 60 della Pppm a 10 Tep e dei progetti standard (PS) dai precedenti 20 Tep agli attuali 5 Tep.
Nell’ottica della promozione del teleriscaldamento efficiente, prosegue Fiper, «il DM riconosce i Tee in base alla capacità di generare risparmi addizionali in termini di energia primaria totale e non rinnovabile». La Federazione sottolinea però che «nessun accenno viene fatto al fondo di efficienza energetica e al correlato fondo di garanzia per la realizzazione delle reti, strumento previsto dal d.lgs.28/2011 ma non ancora attuato, che potrebbe dare un forte impulso alla realizzazione di nuove reti».
Secondo il presidente di Fiper, Walter Righini, «sarà opportuno avviare in tempi rapidi un confronto con il Gse e il Mise per illustrare le specificità del teleriscaldamento ottenuto con fonti rinnovabili per la messa a punto di un modello di progetto standardizzato che tenga opportunamente conto del conseguente risparmio addizionale di energia primaria di origine non rinnovabile, in vista della redazione della guida operativa prevista entro 60 gg. dall’entrata in vigore del DM».
Aspetti positivi sono poi l’introduzione del contratto tipo obbligatorio che regola l’attività tra Esco e cliente, con l’obiettivo di condividere la responsabilità degli interventi effettuati, la non retroattività sui titoli di efficienza già riconosciuti, con la possibilità da parte del Gse di richiedere il ricalcolo degli stessi esclusivamente per le successive rendicontazioni dei risparmi e la pubblicazione sul sito internet del Gse dei progetti approvati ripartiti per tipologia di intervento.
Venendo ai settori e alla tipologia di interventi, Fiper rimarca quelli «di interesse anche per il settore agricolo e agro-industriale (biogas/biometano)», in particolare: installazione di essiccatoi, installazione di sistemi per il trattamento degli effluenti gassosi, installazione per il recupero di calore anche a servizio di reti di teleriscaldamento.
L’auspicio conclusivo è che «il DM serva a snellire e semplificare le lungaggini burocratiche negli ultimi anni hanno condizionato gli investimenti negli interventi di efficienza energetica nell’industria e nel settore civile».