Prosegue e diventa sempre più importante l’impegno di C.I.R.A. per rendere più efficiente il servizio idrico nel territorio gestito, corrispondente a quello dell’Ato Centro Ovest 2 Savonese, che comprende 21 comuni e oltre 12.000 utenze servite.
La società negli ultimi anni ha registrato un incremento di investimenti, soprattutto legati alla captazione, all’approvvigionamento e all’efficienza energetica. Nel 2023 sono stati oltre 600 gli interventi sui circa 400 chilometri di reti gestite, con una spesa superiore agli 890.000 euro.
Di questi, 528 interventi sono stati dedicati alla manutenzione dell’acquedotto, con un costo superiore a 709.000 euro, mentre 132 sono stati realizzati per la manutenzione della fognatura, per un totale di oltre 181.000 euro.
Primo fronte sul quale si sta focalizzando l’azienda è la riduzione delle perdite idriche, il cui livello media si attesta ancora sul 45%. Un livello che resta alto, ma sul quale si stanno facendo progressi, grazie al piano di ripristino delle vecchie condotte e alla mappatura generale dell’infrastruttura.
Nuove captazioni e approvvigionamenti
Altro campo sul quale C.I.R.A. ha focalizzato l’attenzione è la ricerca di nuove fonti di approvvigionamento e la realizzazione di opere per garantire al territorio l’acqua potabile e metterlo al sicuro dai fenomeni siccitosi sempre più frequenti. Tra i recenti lavori più significativi vi è quello per raccogliere acqua a uso potabile dal subalveo del fiume di Pallare, in località Romana a Bormida, con l’estensione della rete acquedottistica tra Bormida e Carcare. A questo si aggiunge l’intervento che ha colmato il deficit idrico nei comuni di Carcare, Cosseria, Dego, Roccavignale e Millesimo, con sei operazioni infrastrutturali, tre interconnessioni di reti, un nuovo pozzo di emungimento, il potenziamento di captazioni esistenti e la costruzione di un nuovo serbatoio.
Il progetto per sfruttare l’acqua dell’invaso di Ostiglia
Sempre per affrontare il problema della siccità, l’azienda ha realizzato anche tre interconnessioni di reti, un nuovo pozzo di prelievo e un impianto di trattamento mobile a Dego, Bormida e Calizzano.
In questo ambito un altro importante progetto al quale si sta lavorando è la possibilità di sfruttare l’acqua dell’invaso artificiale di Osiglia. Nello specifico, C.I.R.A. è impegnata a ottenere il finanziamento necessario a costruire, in accordo con Tirreno Power, gestore del bacino, una nuova rete di adduzione idrica con collegamento tra Osiglia e Millesimo, che permetterebbe di garantire la sicurezza di approvvigionamento a gran parte della val Bormida.
Spingere sulla digitalizzazione
Infine, verrà posto un focus sulla digitalizzazione, con il piano per la mappatura, georeferenziazione e distrettualizzazione delle reti acquedottistiche. Questo prevede il rilievo delle reti idriche e la loro rappresentazione tramite GIS, l’installazione di strumenti Smart per la misura dei parametri idraulici, la distrettualizzazione e modellazione idraulica delle infrastrutture, in modo da garantire un controllo puntuale degli asset e permettere di rafforzare la lotta alle perdite, con l’obiettivo di ridurle del 15% entro cinque anni.
Un cambio di passo
«Il cambio di passo degli ultimi anni è evidente – ha sottolineato il presidente di C.I.R.A. Franco Bologna –. Fino a pochi anni fa C.I.R.A. non riusciva a investire e a essere così capillare sia sugli interventi straordinari sia sulle manutenzioni. Esistono ancora criticità da affrontare, ma si cerca di ripristinare tutte le condotte obsolete e garantire minori perdite, soprattutto in questo periodo ormai lungo di crisi idrica».