Non c’è solo la mobilità sostenibile nel futuro delle auto: grazie a un’innovativa funzione fungeranno anche da generatore di energia elettrica per abitazioni e uffici. È il nuovo progetto di Nissan, che condivide una partnership tecnologica con Renault per lo sviluppo di sistemi powertrain e tecnologie rivolte alla mobilità a zero emissioni, che prevede l’utilizzo dell’auto elettrica come fonte di energia domestica.
Si tratta di un progetto pilota, in partnership con National Grid, Eaton ed Enel, finora limitato alla Gran Bretagna: una flotta di 100 Nissan Leaf, modello recentemente aggiornato con una batteria più potente che assicura maggiore autonomia di marcia, può essere collegata alla rete energetica attraverso gli accumulatori stessi. Un principio che, hanno spiegato i tecnici Nissan, avrebbe una doppia valenza.
I possessori di un esemplare di Nissan Leaf sarebbero in grado di ricaricare la propria vettura attraverso la normale corrente e in più le batterie assumerebbero un ruolo di generatore aggiuntivo di energia per la rete pubblica: in questo modo il fabbisogno energetico nelle ore di punta riceverebbe un sostegno e, in più, l’energia prodotta potrebbe anche essere rivenduta alle utility.
Il progetto Nissan ha un preciso significato: i vertici della filiale europea della casa giapponese, che produce 400.000 autoveicoli nei propri impianti di Sunderland, ritengono che il settore automotive, grazie allo sviluppo della mobilità elettrica, potrà assumere un ruolo integrante nella rete energetica pubblica. Secondo i tecnici Nissan, le 18.000 Leaf attualmente in circolazione possiedono una capacità energetica nell’ordine di 180 MW, come dire l’equivalente di due centrali elettriche.
In più, grazie a un progetto di riciclaggio delle batterie, gli accumulatori di Nissan Leaf potranno diventare “centraline” di fornitura energetica per le abitazioni attraverso “xStorage”, disponibile dal prossimo ottobre.