Due importanti interventi sono stati conclusi da Lario Reti Holding, la società che gestisce il ciclo idrico nella provincia di Lecco, a Osnago e ad Airuno.
Primo intervento ad Osnago
Questa prima opera ha il valore di oltre 840.000 euro. I lavori hanno interessato l’adeguamento dei trattamenti primari del depuratore a servizio della cittadina. Lo scopo è di ammodernare l’impianto e portarlo alla massima capacità di funzionamento. L’intervento, durato quasi 2 anni, ha portato al rinnovo dello scolmatore di testa. Ne consegue una migliore suddivisione e gestione delle portate di piena causate dalle piogge torrenziali. La società ha inoltre rinnovato e potenziato:
- i collettori in ingresso all’impianto
- i manufatti di sghiaiatura
- la stazione di sollevamento
- la sezione di grigliatura fine
- l’impianto elettrico dell’intera sezione primaria di impianto.
Ne sta seguendo il rinnovo della linea fanghi del depuratore. La società ha avviato l’intervento, del valore di circa 100.000 euro, lo scorso anno. Si concluderà entro il prossimo dicembre con il rinnovo di tutte le tubazioni interrate, che saranno posate all’interno di un nuovo canale tecnologico prefabbricato e facilmente ispezionabile.
Secondo intervento ad Airuno
Questa seconda opera ha avuto come obiettivo la riqualificazione e separazione della rete fognaria della frazione Aizurro. I lavori, realizzati con un investimento di 170.000 euro, garantiranno alla comunità notevoli benefici. Saranno dismesse le fosse biologiche private, ancora presenti nella zona, e la separazione della rete tra acque nere e meteoriche. Grazie a quest’ultima, si eviteranno possibili rigurgiti di reflui urbani causati dalle piogge e una miglior gestione delle acque.
Contestualmente, la società che gestisce il ciclo idrico ha rinnovato e ripristinato la rete di fognatura mista ridestinandola a sola rete di acque bianche. Con quest’opera il gestore ha completato la riqualificazione della fognatura della zona, avviata tra il 2016 e il 2017 con la costruzione del collettore fognario che aveva connesso Aizurro al depuratore di Calco-Toffo e risolto un’infrazione europea pendente sul territorio.