In seguito all’incidente dello scorso 9 aprile, la Regione Emilia-Romagna, con un’apposita ordinanza a firma del presidente Stefano Bonaccini, ha chiesto la realizzazione di un impianto tecnologicamente avanzato con cui Enel Green Power potrà prelevare l’acqua entrata nella centrale di Bargi a Suviana (BO). I circa 50.000 metri cubi di liquidi presenti verranno purificati, trattati e analizzati prima di essere reimmessi nel lago.
La purificazione dell’acqua
La prima fase di regolazione del livello dell’acqua all’interno della centrale è stata completata lo scorso 28 maggio, con la chiusura della paratoia del Gruppo 2, che separa idraulicamente la condotta del manufatto dal lago, contemporaneamente Enel Green Power ha elaborato un progetto di trattamento in continuo delle acque. In seguito all’ottenimento dell’autorizzazione unica regionale, il gestore dovrà caratterizzare le acque presenti in base ai parametri indicati e comunicare i risultati alla Regione e ad Arpae, prima dell’avvio delle operazioni di scarico delle acque nel lago. Il progetto prevede la realizzazione di un impianto per prelevare l’acqua, che verrà purificata attraverso vasche di equalizzazione, filtri a carboni attivi e filtri assorbenti. La restituzione al lago avverrà solo a valle di una serie di controlli da parte degli organismi preposti. Le operazioni per il completo svuotamento della centrale richiederanno circa 6-8 settimane dalla messa in esercizio dell’impianto.
I limiti imposti da Arpae
Arpae ha supportato la Regione nel definire le prescrizioni che dovranno essere rispettate per la re-immissione nell’invaso di Suviana delle acque attualmente contenute nella centrale di Bargi. L’Agenzia regionale ha predisposto una tabella contenente 137 parametri con i rispettivi limiti, che le acque da reimmettere dovranno rispettare. Tra le sostanze che certificano la qualità dell’acqua sono compresi microinquinanti organici, metalli e Pfas. Alcuni parametri verranno monitorati da Enel in continuo, con una strumentazione posizionata in linea sullo scarico dell’impianto di trattamento; altri, per i quali non è possibile la misura con strumentazione in continuo, verranno controllati con un campionamento quotidiano. Arpae effettuerà ulteriori campionamenti per la verifica della qualità dello scarico. Enel ha anche elaborato un protocollo di analisi del rischio residuale, basata su un modello idrodinamico del lago e sulle condizioni meteo-climatiche, per gestire le operazioni in caso di inatteso malfunzionamento dell’impianto.
La messa in funzione dell’impianto
Le acque contenute nella centrale verranno trattate con operazioni di equalizzazione, disoleazione e filtrazioni di tipo fisico e chimico-fisico, per intercettare i diversi possibili contaminanti: oli/idrocarburi, contaminanti organici e metalli. Una volta installato l’impianto, verranno effettuati i test necessari. Solo quando saranno verificati il buon funzionamento e il rispetto dei limiti prescritti potrà essere avviato il flusso di immissione delle acque nel lago. Qualsiasi eventuale parametro non coerente comporterà la re-immissione dell’acqua all’interno della centrale per un ulteriore filtro. Infine, il Gruppo Hera proseguirà le attività di monitoraggio attraverso controlli analitici aggiuntivi, relativamente al processo di potabilizzazione del proprio impianto che preleva l’acqua dal lago di Suviana e garantisce il servizio idrico per i comuni di Alto Reno Terme (frazione di Porretta), Castel di Casio, Gaggio Montano, alcune frazioni di Grizzana Morandi e di Vergato.