Stanno portando i loro frutti gli interventi realizzati da Abbanoa per migliorare la qualità dell’acqua in Sardegna. Tra gli ultimi traguardi, il rientro della potabilità per La Maddalena e Olbia. Successi ai quali si aggiunge l’ottenimento della certificazione dei laboratori di Nuoro, Sassari e Cagliari per il campionamento e le analisi sulle acque potabili.
Risultati generati da un programma che ha puntato sull’efficientamento dei potabilizzatori, attraverso interventi di manutenzione straordinaria sulle vasche e un’intensificazione della manutenzione ordinaria per garantire il corretto trattamento dell’acqua, accompagnata da lavori sulle reti di distribuzione, con la sostituzione di interi tratti di infrastruttura nei centri dove le condizioni delle condotte erano particolarmente gravi.
In questo quadro rientrano i lavori conclusi negli ultimi mesi, quali la manutenzione straordinaria nei potabilizzatori che servono Sassari e il sassarese, con un investimento di 2,5 milioni sull’impianto del Bidighinzu e di 2 milioni su quello di Truncu Reale e i lavori, per un valore di quasi 2 milioni, che hanno interessato l’impianto di Donori. Attualmente è in fase di completamento un importante intervento all’impianto del Torrei (Tonara) per 1,5 milioni di euro, mentre sono in fase di progettazione quelli che interesseranno l’impianto di Pattada e di Barroccus (Isili).
Altre opere sono in programma sugli impianti di Monte Agnese (Alghero), del Liscia (Arzachena) e, nuovamente, di Truncu Reale (Sassari e sassarese) con una spesa totale di 8,7 milioni di euro.
Sul fronte delle manutenzioni ordinarie, negli ultimi due anni sono stati portati avanti interventi del valore di 3 milioni sugli impianti del Nord dell’Isola, 2,5 milioni per quelli del Centro e 3 milioni per quelli del Sud.
Le opere sui potabilizzatori, in totale 45, sono di importanza strategica per garantire l’approvvigionamento di acqua alle comunità della Sardegna, considerando che questa, a differenza delle altre regioni d’Italia, preleva l’acqua grezza per l’85% da invasi artificiali: una risorsa di non alta qualità che richiede trattamenti più delicati.