Continua la battaglia di Abbanoa contro gli scarichi illegali, fenomeno, purtroppo ancora frequente non solo in Sardegna, ma anche sul resto del territorio italiano. Uno degli ultimi e più clamorosi esempi di tale mal costume, oltretutto pratica al di fuori della legge, si è verificato nell’impianto di Buddusò, in provincia di Sassari, completamente invaso da un’enorme massa bianca, sulla cui origine, sicuramente legata ad attività lattiero-casearie, stanno indagando i Carabinieri del Nucleo operativo ecologico coadiuvati dai tecnici dell’azienda idrica.
Controlli che vengono effettuati con liquidi traccianti per ricostruire il percorso degli scarichi, dopo che sono state già effettuate le prime verifiche in attività regolarmente registrate e mentre sono in corso i controlli su eventuali attività abusive o sversamenti illeciti di scarti nei pozzetti fognari da parte di autobotti.
Si tratta del terzo episodio a stretto giro che si verifica nello stesso impianto, dove l’arrivo degli scarti di lavorazione del latte ha interessato in maniera considerevole la sezione dei pretrattamenti, la vasca di equalizzazione e la sezione di ossidazione. Per correre ai ripari Abbanoa ha immediatamente aumentato tutti i trattamenti utili per abbattere il maggior carico organico, adeguando i parametri operativi dell’impianto in modo da garantire uno scarico a norma nell’ambiente, con notevoli sforzi anche di carattere economico.
Sforzi però indispensabili per evitare rischi, altissimi, all’ambiente e alla stessa funzionalità dei depuratori. Non a caso il Testo unico sull’ambiente prescrive severe disposizione sugli scarichi delle attività produttive, che in base alla tipologia prevedono per le aziende l’installazione di strumenti di prettrattamento nei propri scarichi, come degrassatori o disoleatori, con sanzioni penali per chi non ottempera a tali obblighi.