Oggi più che mai le finalità della gestione pubblica sono marcatamente lontane da quelle dell’impresa e i rischi non mancano. D’altro canto, neppure la gestione privata è scevra di limiti intrinseci, giacché la massimizzazione dei profitti rischia di mettere a repentaglio la qualità dei servizi e il contenimento dei costi per l’utenza.
Il futuro del ciclo idrico scatena dunque un dibattito appassionato e acceso, nel quale, al di là della consapevolezza dei vincoli e delle prescrizioni imposte dal quadro normativo, il confronto tra gli attori diventa fondamentale nell’interesse delle comunità.