L’Italia corre veloce nello sviluppo della banda ultralarga. A dirlo il nuovo rapporto che fotografa la situazione delle reti in fibra in Europa e illustra le previsioni sullo sviluppo del mercato, realizzato da IDATE per FTTH Council, l’organizzazione di imprese europee, che oggi conta 150 membri, fondata con l’obiettivo di:
- accelerare la diffusione di connettività in fibra ottica
- sviluppare una società digitale nel Continente
I dati del ranking europeo
Il rapporto pone il nostro Paese al terzo posto, su 28 Stati, nel ranking europeo di copertura della fibra, dietro Francia e Spagna. Ma non è tutto, perché l’Italia, con 3,8 milioni di unità immobiliari cablate nel corso di quest’anno con tecnologia FTTH (Fiber to the Home) è anche al secondo posto come tasso di crescita annuale, ponendosi solo dietro alla Francia, (+4,7 milioni), ma davanti a Germania (+1,9 milioni) e al Regno Unito (+1,8 milioni). Un’accelerazione certo dovuta al ritardo che il Paese aveva rispetto agli altri partner del Continente, ma che rappresenta un risultato notevole.
L’opera di Open Fiber
Buona parte, circa l’80%, del contributo alla crescita registrato nel 2019-2020 della copertura della fibra ottica è ascrivibile, si legge poi nel report, all’opera di Open Fiber. Con circa 10 milioni di unità immobiliari ai servizi a banda ultralarga si conferma il principale operatore italiano di tali reti. Lo studio prevede inoltre che l’Italia registri il terzo maggior aumento in termini di copertura FTTH entro il 2026.
Non a caso, Open Fiber è anche il terzo operatore FTTH europeo, proprio dopo la spagnola Telefonica e la francese Orange, e il primo tra gli operatori wholesale only, un modello di business che l’Unione Europea ha scelto di evidenziare per la sua capacità di favorire gli investimenti nel Codice europeo delle comunicazioni elettroniche.
I vantaggi della fibra ottica
FTTH Council Europe ha inoltre presentato uno studio elaborato da WIK Consult, che dimostra come l’abbandono del rame e la rapida migrazione verso la fibra ottica porterebbe benefici all’economia e alla società. Vantaggi che vanno dalla riduzione di emissioni CO2 a una maggiore efficienza energetica, dall’aumento dell’occupazione a una maggiore affidabilità delle reti fino a prezzi più bassi per i clienti. A tale proposito lo studio evidenzia una certa riluttanza tra gli operatori a investire sulla fibra. Infatti invita gli Stati dell’Unione e i regolatori nazionali ad agevolare la migrazione dalla vecchia tecnologia in rame alla fibra.
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