Diversificare le fonti di approvvigionamento energetico è uno degli obiettivi ai quali lavora l’Unione Europea. Italia, Germania e Austria hanno fatto fronte comune per sostenere uno dei progetti fondamentali per raggiungere il target e la transizione energetica. I ministeri dell’energia dei tre Paesi hanno firmato una lettera congiunta di sostegno politico per lo sviluppo del SoutH2 Corridor, il corridoio meridionale dell’idrogeno, che consentirà di portare l’idrogeno rinnovabile prodotto nel Mediterraneo meridionale fino in Europa centrale. La lettera è anche un sostegno politico all’ottenimento dello status di Progetto di Interesse Comune (PCI), il meccanismo con il quale l’Europa pianifica gli interventi d’interesse strategico transnazionale, cui l’infrastruttura è stata candidata lo scorso dicembre.
Un’infrastruttura strategica
Il SoutH2-Corridor è infatti un’infrastruttura strategica per gli obiettivi europei, sia per quanto riguarda la diversificazione delle fonti energetiche, che per il processo di decarbonizzazione. Una dorsale che, attraverso una rete di 3.300 km, sarà in grado di trasportare 4 milioni di tonnellate all’anno di idrogeno verde dal Nord Africa verso Italia, Austria e Germania. Un volume pari al 40% dell’obiettivo di importazione del piano REPowerEU, che prevede l’importazione di 10 milioni di tonnellate di idrogeno verde a partire dal 2030.
I protagonisti
Il progetto ha come protagonisti quattro importanti operatori del trasporto gas:
- l’italiana Snam
- le austriache TAG e GCA, delle quali Snam è azionista
- la tedesca Bayernets.
A queste si aggiunge Sea Corridor, una joint venture tra Snam ed Eni alla quale fanno capo i gasdotti che, partendo dall’Algeria e transitando attraverso la Tunisia, passano sotto il canale di Sicilia, fino al punto di ingresso italiano di Mazara del Vallo.
Collegare domanda e offerta
Alla base de progetto l’idea di mettere in collegamento aree ad alto potenziale di produzione di idrogeno green e regioni con grandi necessità di consumo. Le prime sono costituite dai Paesi del Sud del Mediterraneo: Tunisia e Algeria. Qui l’idrogeno verde verrà generato da elettrolisi, un progetto solitamente energivoro, ma che in questo caso utilizzerà le fonti solare ed eolica, delle quali i due Paesi sono piuttosto ricchi. L’idrogeno così generato giungerà in Italia, dove oltre a soddisfare il fabbisogno interno, andrà a rifornire il mercato austriaco e quello della Germania meridionale, lontani da zone costiere e privi di risorse energetiche rinnovabili a costi competitivi.
Le reti che compongono il corridoio
Per la realizzazione dell’infrastruttura saranno utilizzate in gran parte (circa il 70% dell’intero progetto) strutture esistenti, che verranno aggiornate per il trasporto di questo gas. Il SoutH2 Corridor è composto dai seguenti singoli progetti candidati PCI:
- Italian H2 Backbone, promosso da Snam Rete Gas;
- H2 Readiness of the TAG pipeline system, di Trans Austria Gasleitung
- H2 Backbone WAG + Penta-West, di Gas Connect Austria
- HyPipe Bavaria – The Hydrogen Hub, promosso da Bayernets
Alla realizzazione dell’opera concorrono, complessivamente, più di 20 imprese, impegnate da un lato a sviluppare la filiera di produzione dell’idrogeno rinnovabile in Nord Africa, dall’altro ad aggregare la domanda futura di idrogeno per i consumatori industriali.