È arrivato l’ok, ma con alcune condizioni, dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) all’acquisizione da parte di Italgas di 2i Rete Gas. Un’operazione del valore di 5,3 miliardi di euro, che non solo consolida il ruolo del Gruppo Italgas come campione indiscusso della distribuzione gas in Italia, ma che ne fa anche il principale operatore del settore in Europa. Proprio per attenuare i rischi di monopolio da parte del Gruppo sul mercato nazionale, l’Agcm ha imposto una serie di misure finalizzate a garantire la concorrenza nel mercato.
La cessione di circa 600.000 pdr
In base alle prescrizioni dell’Antitrust, Italgas dovrà cedere circa 600.000 punti di riconsegna distribuiti su 35 Atem: Agrigento, Bari 2, Benevento, Brescia 5, Caltanissetta, Campobasso, Caserta 2, Catania 1, Frosinone 2, L’Aquila 2, Mantova 2, Massa Carrara, Matera, Messina 2, Napoli 2, Novara 2, Padova 2, Padova 3, Potenza 1, Potenza 2, Ragusa, Reggio di Calabria-Vibo Valentia, Roma 4, Roma 5, Salerno 1, Salerno 3, Teramo, Torino 6, Trapani, Varese 1, Viterbo, Barletta-Andria-Trani, Caserta 1, Cosenza 2 e Pisa. Il processo di dismissione dovrà essere completato entro ottobre e sarà supervisionato da un fiduciario indipendente nominato e approvato dall’Agcm.
Favorire la concorrenza
L’Autorità ha richiesto a Italgas l’implementazione di misure di carattere comportamentale in tutti gli Atem oggetto di istruttoria, da applicare in occasione delle future gare d’Ambito. Le dismissioni dovranno avvenire attraverso procedure trasparenti, competitive e pubblicizzate, aperte a operatori idonei e qualificati, con adeguati mezzi finanziari e capaci di mantenere e sviluppare le attività anche ai fini della partecipazione alle future gare d’Ambito.
Parte il processo di integrazione
Il via libera dell’Autorità permette ad Italgas di chiudere l’operazione entro la fine di marzo, per avviare il processo di integrazione di 2i Rete Gas nel secondo trimestre di quest’anno, in anticipo rispetto alle previsioni del Gruppo. Processo che consentirà di dare piena realizzazione ai 15,6 miliardi di euro di investimenti contenuti nel Piano Strategico 2024-2030. Priorità verrà data all’integrazione societaria e dei sistemi informativi, alla digitalizzazione della rete e dei processi. Al contempo saranno avviate le prime applicazioni su larga scala dell’intelligenza artificiale.