Digitalizzazione delle rete e incremento della quota di mercato attraverso l’aggiudicazione delle gare d’ambito. Si muove lungo queste due principali direttrici il Piano strategico al 2023 di Italgas, presentato a investitori e analisti dall’amministratore delegato Paolo Gallo.
A sostegno del nuovo programma saranno investimenti per ben 5 miliardi di euro. Di questi, 3 miliardi saranno destinati alla crescita organica e focalizzati sullo sviluppo, mantenimento e digitalizzazione della rete e sull’implementazione dell’installazione dei contatori elettronici. Più nello specifico, 2 miliardi saranno dedicati alle reti, sia per lo sviluppo di nuove tratte, per un totale di circa 510 km, sia per il completamento dell’estensione delle infrastrutture nel Sud Italia, progetto questo che prevede l’installazione di 50 km di condotte. Parallelamente, verrà completata la sostituzione dei tratti in ghisa e saranno potenziate le attività di rinnovo delle reti.
Ulteriori 2 miliardi di euro saranno invece destinati alla partecipazione alle gare d’ambito, con l’obiettivo di incrementare ulteriormente la quota di mercato in Italia dall’attuale 30% ad una quota prossima al 40% in termini di punti di riconsegna attivi. Passando quindi dai 6,5 milioni di fine 2016 a oltre 8 milioni nel 2023.
In particolare, grazie anche alle gare d’ambito, circa 1,4 miliardi di euro di investimenti netti saranno finalizzati all’acquisizione delle reti di terzi negli ambiti in cui Italgas risulterà aggiudicataria, mentre ulteriori 600 milioni andranno a sostenere lo sviluppo ed efficientamento delle reti acquisite attraverso le gare.
Secondo le previsioni, il positivo completamento della partecipazione alle gare e la realizzazione dei relativi investimenti tecnici farà crescere la Rab (regulatory asset base) consolidata a un tasso medio annuo di circa il 4,5% nell’arco di Piano.
Il documento prevede anche un’azione sul lato dei costi, con un target molto ravvicinato: l’obiettivo, grazie al piano di efficienza lanciato a inizio anno, è di generare una riduzione dei costi operativi di oltre il 15% entro il 2018 rispetto al livello del 2016, e di mantenere negli anni successivi una struttura di costi competitiva.