15/12/2023
Servizi a Rete

Italgas e Coldiretti insieme per lo sviluppo del biometano

Aumentare la produzione di biometano e agevolarne l’immissione nella rete gas. È il contenuto del protocollo d’intesa siglato da Italgas e Coldiretti e finalizzato a favorire lo sviluppo del gas green in Italia.

Un’iniziativa che si inserisce nel percorso di transizione energica europea, e che acquisisce un valore maggiore nel mutato scenario a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina.

 

Il ruolo del gas green

Se già in precedenza, infatti, il biometano aveva assunto un ruolo di primo piano per accompagnare i Paesi, e l’Italia in particolare, nel loro processo di decarbonizzazione, la sua centralità è aumentata ulteriormente con l’inizio del conflitto. A questo gas rinnovabile è stato affidato il compito di sostituire un quarto delle forniture di gas di origine fossile un tempo importate dalla Russia.

Un obiettivo sostenuto anche dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), cha ha stanziato 1,7 miliardi di euro per raggiungere, entro il 2026, una produzione nazionale di circa 2 miliardi di metri cubi all’anno, pari a quattro volte quella attuale.

 

Sostenere la produzione e l’immissione in rete

In tale contesto si inserisce il protocollo siglato dal campione nazionale della distribuzione gas e dalla principale organizzazione degli imprenditori agricoli. Protocollo che impegna le parti a mettere in campo azioni per sostenere:

  • la realizzazione di nuovi impianti di produzione di biometano
  • la conversione di quelli che attualmente producono biogas
  • il loro allacciamento alle reti di distribuzione.

 

Gli impegni delle parti

Più nello specifico Coldiretti:

  • garantirà il coinvolgimento dei soci nei piani di informazione e formazione sul biometano e li sensibilizzerà sul suo utilizzo in diversi ambiti produttivi e industriali;
  • realizzerà una mappatura degli impianti di biogas esistenti e potenzialmente oggetto di conversione a biometano.

Italgas, invece si impegna a:

  • contenere i tempi di valutazione delle proposte di connessione dei nuovi impianti alle proprie reti;
  • individuare e realizzare azioni volte a ridurre i costi di allacciamento;
  • promuovere un approccio regolatorio e normativo teso a creare le condizioni per una più efficace ripartizione degli oneri di collegamento alla rete. E a mettere in atto azioni volte a superare i limiti di capacità ricettiva delle reti di distribuzione locali.

 

Agricoltura protagonista della rivoluzione green

«L’agricoltura vuole essere protagonista della produzione di energia rinnovabile, per questo stiamo lavorando insieme per contrastare l’aumento dei costi per famiglie e imprese», ha commentato il presidente di Coldiretti Ettore Prandini.

E importante è il contributo che il settore può dare allo sviluppo del biometano, gas che si può generare utilizzando gli scarti delle coltivazioni e degli allevamenti. «Da qui è possibile arrivare alla realizzazione di impianti per la distribuzione del biometano a livello nazionale per alimentare non solo i macchinari agricoli ma anche autobus, camion e navi, oltre alle auto delle famiglie italiane – ha continuato Prandini -. In questo modo sarà possibile generare un ciclo virtuoso di gestione delle risorse, taglio degli sprechi, riduzione delle emissioni inquinanti, creazione di nuovi posti di lavoro e sviluppo della ricerca scientifica in materia di carburanti green».

 

Una risorsa subito disponibile

Pienamente d’accordo anche il numero uno di Italgas.

«Penso che il biometano sia la soluzione ideale, e subito disponibile alla complessa equazione con cui fa i conti l’Europa: raggiungere una transizione ecologica che garantisca sicurezza degli approvvigionamenti e competitività dei costi dell’energia – ha dichiarato Paolo Gallo, amministratore delegato di Italgas –. Con il biometano tutto questo è possibile: si ha CO2 equivalente pari a zero e addirittura negativa nel caso di sequestro della CO2. Si produce utilizzando una varietà di scarti e di rifiuti, contribuisce a contenere i costi grazie al suo grande potenziale produttivo. Con la firma del protocollo d’intesa ha inizio un’importante collaborazione con Coldiretti che sono certo consentirà di dare rapida concretezza e sviluppo a questa nuova fonte di energia creando valore per il Paese».

 

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