Nello scenario economico dello scorso anno, con il Prodotto Interno Lordo in aumento dello 0,7%, la produzione nazionale di rifiuti urbani si attesta a quasi 29,3 milioni di tonnellate con un incremento dello 0,7%. Nei 14 comuni con popolazione residente al di sopra dei 200 mila abitanti, tra 2022 e 2023 si registra una sostanziale stabilità della produzione. Questi i dati che emergono dall’ultima edizione del Rapporto Rifiuti Urbani dell’ISPRA, presentato il 19 dicembre alla presenza del Viceministro per l’Ambiente e per la Sicurezza Energetica Vannia Gava.
La differenziata cresce ovunque, Bologna medaglia d'oro
Sul fronte della raccolta differenziata, si registra un valore complessivo nazionale del 66,6%, con percentuali del 73,4% al Nord, del 62,3% al Centro e del 58,9% al Sud. Sul gradino più alto del podio Bologna, che arriva a quasi al 73%, qualificandosi come la prima città con popolazione superiore ai 200.000 abitanti a superare l’obiettivo del 65%. Nel complesso, quasi il 71% dei comuni italiani ha conseguito una percentuale di raccolta differenziata superiore al 65%. A livello regionale, il Mezzogiorno ha mostrato negli ultimi anni la crescita maggiore della raccolta differenziata, tanto che lo scostamento tra Nord e Sud si è ridotto di 4,5 punti e tra Centro e Sud di 3,8. Tutte le province/città metropolitane raggiungono percentuali di raccolta differenziata superiore al 30%.
Aumenta il riciclo, diminuisce il ricorso alla discarica
Per ciò che riguarda il trattamento e la gestione, la percentuale di riciclaggio dei rifiuti urbani si attesta al 50,8%, in crescita rispetto al precedente anno (49,2%) e superiore all’obiettivo del 50% previsto dalla normativa per il 2020 (l’ambizioso obiettivo al 2030, invece, è pari al 65%). I rifiuti urbani complessivamente smaltiti in discarica rappresentano il 15,8% dei rifiuti urbani prodotti, attestandosi a 4,6 milioni di tonnellate, in calo rispetto ai 5,2 milioni di tonnellate del 2022.