05/06/2019

Iren e ReCos presentano il progetto per il biodigestore di La Spezia

Iren e ReCos, la società partecipata dalla stessa Iren, Ladurner e Acam Ambiente, che si occupa della gestione degli impianti di trattamento dei rifiuti urbani a servizio dei territori dei territori di La Spezia e di Genova, hanno presentato il progetto del nuovo impianto spezzino di trattamento dei rifiuti organici.

L’impianto, caratterizzato dal punto di vista tecnologico, come impianto di biodigestione anaerobica, garantirà il completo riutilizzo del rifiuto organico conferito attraverso la produzione di biometano, per una quantità di 6 milioni di mc/anno, che sarà immesso nella rete di distribuzione gas, e di ammendante compostato misto, circa 14.300 tonnellate/anno.

Sarà in grado di trattare circa 60.000 tonnellate/anno di forsu, in linea con la recente pianificazione regionale sulla gestione dei rifiuti, che prevede per i territori delle province di Genova, La Spezia e Savona tre impianti di potenzialità di 60.000 tonnellate/anno cadauno, in modo da soddisfare una produzione regionale complessiva di rifiuto organico differenziato stimata al 2020 pari a circa 180.000 tonnellate.

La sua realizzazione, per la quale è stato avviato l’iter autorizzativo, e che richiederà un investimento di 50 milioni di euro, permetterà dunque di finalizzare al meglio il grande sforzo prodotto dalla comunità provinciale spezzina nella raccolta differenziata dei rifiuti, arrivata a superare il 70%.

Una quantità che se, da un lato, diminuisce fortemente i quantitativi da inviare a discarica, dall’altro richiede la realizzazione di impianti di trasformazione del rifiuto differenziato, per non vanificare quanto fatto dai cittadini, assicurando loro, in più, di una riduzione delle tariffe, grazie all’annullamento dei costi attuali di smaltimento del rifiuto fuori regione.

La collocazione geografica proposta da ReCos, presso il sito industriale di Saliceti nel comune di Vezzano Ligure, oltre a corrispondere a tutti i requisiti morfologici e strutturali indicati dalla delibera regionale, consentirà anche una proficua sinergia gestionale con l’impianto già operativo, della stessa ReCos, per il trattamento del rifiuto indifferenziato finalizzato alla produzione di combustibile da rifiuto. Per vederlo diventare realtà, occorrerà aspettare ancora un po’: per perfezionare l’iter autorizzativo occorreranno circa 12 mesi ai quali si aggiungeranno altri 18-24 mesi per la realizzazione dell’opera e l’avvio a regime delle attività.

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