Approvato dal consiglio di amministrazione di Terna il nuovo Piano Industriale 2021-2025. Piano che punta a rafforzare il ruolo centrale della società quale regista del sistema energetico italiano e della transizione energetica, per consentire al nostro Paese di raggiungere gli obiettivi del Green New Deal europeo e del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, a partire dalla riduzione del 55% delle emissioni al 2030, per arrivare a zero emissioni al 2050.
Il programma di investimenti
A supportare tale programma di investimenti per 8,9 miliardi di euro, il livello più alto mai previsto da Terna per il nostro Paese, in crescita del 22% rispetto al piano precedente presentato lo scorso marzo.
Un imponente stanziamento di risorse finalizzato a:
- integrazione delle fonti rinnovabili non programmabili
- incremento della sicurezza e resilienza del sistema
Il budget stanziato ha come obiettivo:
- risolvere le congestioni di rete
- potenziare le dorsali indispensabili al trasporto dell’energia dai luoghi di produzione a quelli di consumo
Un traguardo che sarà possibile ottenere anche grazie al rafforzamento dei collegamenti nord-sud e con le isole e delle interconnessioni internazionali.
Gli effetti moltiplicatore
Gli investimenti avranno anche un importante effetto moltiplicatore sia in termini di crescita del PIL sia di creazione di nuovi posti di lavoro. Studi recenti stimano che ogni miliardo investito in infrastrutture:
- ne genera fra 2 e 3 in termini di Prodotto Interno Lordo
- crea all’incirca 1.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano di Terna
Andando un po’ più in dettaglio, il Piano di Terna prevede 5,4 miliardi di euro da destinare allo sviluppo della rete elettrica nazionale. Così facendo sarà possibile:
- incrementare la capacità di trasporto tra le diverse zone di mercato
- risolvere le congestioni attualmente presenti
- razionalizzare le reti nelle principali aree metropolitane
- incrementare le interconnessioni con l’estero
Il Tyrrhenian Link
Tra i progetti più importanti il Tyrrhenian Link, l’interconnessione tra Campania, Sicilia e Sardegna. L’interconnessione contribuirà alla decarbonizzazione della Sardegna, integrando appunto diverse zone di mercato con importanti benefici in termini di efficienza.
I nuovi elettrodotti e il Sa.Co.I.3
A questo si aggiunge l’elettrodotto che unirà la zona di Colunga,in provincia di Bologna, a quella di Calenzano, in provincia di Firenze. La società assicura così un notevole aumento della capacità di scambio fra Centro-Sud e Centro-Nord. Un altro elettrodotto unirà le due sponde della Sicilia da Chiaramonte Gulfi (Ragusa) a Ciminna (Palermo) migliorando la qualità e la continuità della fornitura elettrica nella regione. A supporto il Sa.Co.I.3, rafforzamento del collegamento tra Sardegna, Corsica e Penisola Italiana.
Le attività di rinnovo ed efficientamento degli asset
Ben 2,4 miliardi di euro saranno invece dedicati alle attività di rinnovo ed efficientamento degli asset. La società ha come scopo quello di migliorare la qualità del servizio e dei processi e lo sviluppo di soluzioni sostenibili per la rete elettrica.
1,1 miliardi andranno invece agli aspetti che riguardano la sicurezza. In quest’ultimo campo, le risorse saranno destinate principalmente a sostenere gli interventi necessari alla regolazione della tensione e alla stabilità dinamica del sistema elettrico. Un esempio di intervento è l’installazione dei compensatori sincroni nei punti più critici della rete.
Inoltre, sono state previste anche tutte le azioni necessarie per fronteggiare i rischi legati al verificarsi di eventi climatici sempre più estremi, la cui frequenza si è intensificata a causa dei cambiamenti climatici.
I futuri profitti
Grazie a tali investimenti, Terna stima che i ricavi nel 2025 saliranno a 3,04 miliardi di euro. L’EBITDA salirà invece a 2,21 miliardi, con una crescita media annua nell’arco di Piano di entrambi gli indicatori di oltre il 4%. Atteso anche un incremento anche dell’utile netto di Gruppo che porterà a un utile per azione a 0,39 euro nel 2021 e di 0,49 euro nel 2025, con una crescita media annua di oltre il 5%.
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