Un margine operativo lordo di 1.185 milioni di euro, investimenti per oltre 3,1 miliardi di euro, dividendo in ulteriore crescita fino a 11 centesimi per azione, grazie a una strategia di sviluppo basata su cinque priorità: crescita, efficienza, eccellenza, innovazione e agilità. È quanto prevede il nuovo Piano industriale al 2022 di Gruppo Hera, approvato dal Consiglio di amministrazione (CdA) della multiutility nella sua prima riunione del nuovo anno. CdA che nella stessa occasione ha anche esaminato il preconsuntivo 2018, che consolida un margine operativo lordo a fine anno di 1,02 miliardi di euro, in crescita del 3,6% rispetto ai 984,6 milioni al 31 dicembre 2017 e superiore alle attese del precedente piano industriale.
E proprio sulla base di questi risultati prende il via il nuovo Piano, che riflette un forte impegno a un ulteriore sviluppo industriale, nonostante lo scenario macroeconomico sia meno favorevole, con i tassi d’interesse in ripresa e una congiuntura economica meno positiva rispetto all’anno passato. Scenario che però non dovrebbe influenzare le prospettive del gruppo, grazie alla composizione del portafoglio servizi, all’evoluzione dei modelli di business attuata negli ultimi anni e alla elevata componente di attività regolate.
Il Piano al 2022 prevede investimenti per oltre 3,1 miliardi di euro, in aumento di circa 260 milioni rispetto al precedente e concentrati per tre quarti nelle attività regolate: circa il 70% destinato alla filiera reti e circa il 6% alla attività di raccolta dei rifiuti urbani. Saranno messi in campo importanti interventi di ammodernamento e sviluppo delle infrastrutture e sono confermati gli investimenti destinati alle gare per la distribuzione gas per confermare le principali concessioni attualmente gestite. Complessivamente, considerando l’espansione dell’impiantistica, le gare gas e la crescita per linee esterne, circa 1,1 miliardi di investimenti dei prossimi cinque anni saranno destinati a supportare lo sviluppo delle attività. Investimenti sostenibili anche dal punto di vista finanziario, grazie a una crescente generazione di cassa, con un rapporto tra debiti finanziari netti e mol previsto a 2,9 volte al 2022.
A fronte di questi impegni, si prevede un margine operativo lordo al 2022 di 1.185 milioni di euro, in aumento di oltre 200 milioni rispetto ai 984,6 milioni consuntivati a fine 2017 e con un incremento medio annuo di circa 40 milioni nell’arco del piano, cui contribuiranno tutte le filiere, con il consueto bilanciamento tra marginalità da attività regolate e da libero mercato, e tra crescita interna e per linee esterne.
In particolare, il contributo complessivo all’incremento del mol generato dalla crescita organica è previsto pari a circa 120 milioni, mentre dalla crescita per linee esterne è atteso un mol di 80 milioni. La quota di margine operativo lordo a valore condiviso supererà nel 2022 quota 470 milioni di euro (il 40% del mol complessivo).
La maggior parte della crescita è attesa dall’area reti: il mol riconducibile ai servizi di distribuzione elettrica e gas, ciclo idrico e teleriscaldamento passerà dai 424 milioni di euro del 2017 ai 581 milioni del 2022, contribuendo a circa la metà della marginalità complessiva del gruppo.
Numerose le iniziative messe in campo per rendere le reti sempre più “smart”, aumentandone efficienza, circolarità e resilienza anche per affrontare al meglio le crescenti sfide climatiche e ambientali. Tra queste, l’installazione massiva di contatori intelligenti. Nella distribuzione elettrica è previsto il potenziamento delle reti, dalla costruzione di nuove cabine primarie e azioni mirate sulle cabine secondarie, fino all’automazione e digitalizzazione delle reti a supporto dell’intervento sul campo del personale.
Il teleriscaldamento svolgerà un ruolo importante nella decarbonizzazione del territorio, con oltre il 70% della produzione di calore generata da fonti rinnovabili e assimilate. Invece nell’area gas, un’opportunità di crescita è rappresentata dalle gare per l’assegnazione delle concessioni del servizio di distribuzione.
In questo ambito, Hera a punta a crescere principalmente attraverso la riconferma negli ambiti già presidiati, grazie a investimenti per circa 470 milioni. Infine, nell’area dell’idrico, il focus sarà sulla tutela della risorsa, con il potenziamento della ricerca perdite e lo sviluppo delle distrettualizzazioni, fino a innovativi progetti di water management. Particolare attenzione sarà dedicata al riuso delle acque depurate, già messo in campo con ottimi risultati nel bolognese e in corso di estensione su altri territori.
Il MOL della filiera ambiente è previsto in crescita dai 246 milioni di euro del 2017 a quasi 300 milioni nel 2022 con ancora una particolare attenzione dedicata allo sviluppo della raccolta differenziata, vista in aumento dal 57,7% del 2017 fino a oltre il 73% nel 2022. La marginalità della filiera energia si attesterà a 268 milioni, in lieve crescita rispetto all’obiettivo del precedente piano strategico. L’obiettivo qui è quello di superare i 3 milioni di clienti energy. Hera lo potrà fare anche grazie al superamento del mercato di tutela, da cui la multiutility stima di acquisire almeno 500.000 clienti.