Continuare a crescere a livello nazionale, rafforzare la propria resilienza e giocare un ruolo di primo piano nella sostenibilità attraverso lo sviluppo della “multicircle economy”. Con un costante miglioramento della qualità dei servizi offerti e agendo come motore propulsivo dell’economia locale. È questa la strategia di sviluppo del Gruppo Iren per i prossimi 5 anni, strategia messa nero su bianco nel nuovo piano industriale al 2025, che prevede investimenti per 3,7 miliardi di euro, un volume di risorse più che raddoppiato rispetto al piano del 2015 e maggiore del 12% rispetto all’ultimo documento del Gruppo.
Il nuovo piano conferma l’impianto strategico che guida lo sviluppo di Iren.Crescita organica, sostenibilità, clienti, digitalizzazione, persone, evoluzione tecnologica ed efficienza. Affiancando i nuovi obiettivi che caratterizzeranno i prossimi anni. Tra questi l’ampliamento delle attività a nuovi territori, non solo attraverso un’espansione commerciale, ma anche esportando le eccellenze raggiunte in ambito rifiuti e dell’efficienza energetica. Un piano di crescita che avrà come perno centrale il concetto di multicircle economy. Un superamento della tradizionale visione dell’economia circolare. E’ fortemente sostenibile nel lungo periodo ed enfatizza la natura multi-business del Gruppo. Le differenti attività condividono il valore dell’utilizzo responsabile delle risorse.
Oltre il 60% degli investimenti complessivi, pari circa 2,25 miliardi di euro riguardano il tema della sostenibilità. Saranno indirizzati su progetti che concorrono al raggiungimento degli impegni presi nei confronti degli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni unite. In particolare oltre 2 miliardi di euro vanno proprio nella nuova visione della multicircle economy. Verranno incluse le focus area di economia circolare, risorse idriche e città resilienti. Più di 300 milioni di euro sono destinati a progetti di digitalizzazione delle varie aree aziendali, per rendere più efficiente l’intera organizzazione. Saranno forniti servizi a elevato valore aggiunto ai clienti e ai cittadini.
Il piano destina poi circa 1,6 miliardi di euro ai settori regolati. L’obiettivo è di potenziare, ammodernare, digitalizzare i servizi a rete, con un’attenzione particolare agli impianti di depurazione nell’area ligure. Sarà migliorato la qualità del servizio della raccolta rifiuti urbani. Una parte consistente delle risorse sarà dedicata al servizio idrico integrato, per renderlo più efficiente, grazie agli investimenti, oltre che nella depurazione, nell’installazione degli smart meter, nella distrettualizzazione e nel monitoraggio permanente dell’infrastruttura. Tutte azioni che favoriranno un utilizzo razionale della risorsa idrica, attraverso una riduzione delle perdite idriche e un calo nei prelievi dall’ambiente.
Una quota analoga è composta da investimenti di sviluppo orientati a favorire la crescita dimensionale del Gruppo e riguardano prevalentemente il settore ambientale tramite lo sviluppo di impianti di selezione e trattamento, l’estensione delle reti di teleriscaldamento e i progetti di smart solution e digitalizzazione. Mentre circa 650 milioni di euro saranno dedicati ad attività di mantenimento.
Andando più nello specifico, per ciò che riguarda il campo ambiente, l’obiettivo del Gruppo è incrementare del 50% i rifiuti trattati in impianti di proprietà, raggiungendo i 2,9 milioni di tonnellate annue, a fronte di un incremento dei rifiuti gestiti pari a 3,7 milioni di tonnellate a fine piano. Obiettivi al cui raggiungimento contribuirà lo sviluppo di nove nuovi impianti di trattamento (plastica, carta, frazione organica e legno). L’autosufficienza nella chiusura dell’intero ciclo dei rifiuti avverrà, oltre che dalla valorizzazione dei rifiuti stessi come materia per la generazione di biometano e combustibile fossile secondario, anche dalla connessione di tutti i termovalorizzatori alle reti di teleriscaldamento.
Nel comparto energetico, gli investimenti previsti superano il miliardo di euro e sono destinati principalmente alla flessibilizzazione degli impianti, allo sviluppo di sistemi di storage termico ed elettrico, al consolidamento della leadership nel teleriscaldamento, con il superamento nel 2022 di 100 milioni di metri cubi di volumetria teleriscaldata.
Gli investimenti medi annui previsti dal piano sono pari a circa 600 milioni di euro, superiori nel primo triennio per la presenza del repowering della centrale termoelettrica di Turbigo, con un Ebidta atteso a fine quinquennio pari a 1,16 miliardi di euro, con ben 240 milioni in più rispetto al 2019.