Investimenti per 2 miliardi di euro nel nuovo piano di Iren


Proseguire sulla strada dell’efficientamento e della razionalizzazione societaria e rafforzare il processo di consolidamento del Gruppo nelle aree di riferimento. È quanto prevede il piano industriale di Iren al 2021, presentato dal presidente del Gruppo Paolo Peveraro.
Linee guida del processo saranno la sostenibilità ambientale, sociale e finanziaria. Iren investirà infatti in attività a basso impatto ambientale, come il teleriscaldamento o il consolidamento impiantistico nel trattamento dei rifiuti, facendo molta attenzione all’equilibrio finanziario e continuando a perseguire una riduzione dell’indebitamento, che si prevede in calo di 180 milioni di euro al 2021.
Una strategia di crescita orientata allo sviluppo dei business regolati e quasi regolati e a una forte focalizzazione sui clienti energetici. Per quanto riguarda il primo punto, notevole importanza riveste sia l’espansione delle reti di teleriscaldamento, sia lo sviluppo del business della distribuzione del gas naturale. A questo si aggiunge la crescita del settore ambiente, attraverso operazioni di consolidamento, alcune già chiuse (Trm Torino, Atena Vercelli e Acam Impianti La Spezia), e lo sviluppo di impianti dedicati al trattamento di carta, plastica e rifiuti organici.
In merito all’espansione della base clienti, da segnalare il progetto “New Downstream” che fungerà da catalizzatore di iniziative commerciali e di marketing, con obiettivo di trasformare la commodity energetica in un servizio ad alto valore aggiunto.
Target che consentiranno una robusta generazione di cassa che, secondo le previsioni dell’azienda, permetterà un piano di investimenti superiore a 2,2 miliardi di euro, con un aumento del 23% rispetto al piano precedente, e di raggiungere un rapporto di equilibrio tra debito netto ed Ebitda già alla fine del 2018. Ciò garantirà per gli anni successivi una notevole flessibilità finanziaria che potrà essere utilizzata per cogliere interessanti opportunità di investimento.
Sulla base di tali linee strategiche il Gruppo prevede una crescita dell’Ebitda pari a circa 220 milioni di euro, che porterà il margine operativo lordo del Gruppo a 900 milioni di euro al 2021 con un utile di 251 milioni di euro rispetto ai 118 del 2015.

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