La strategia delle aggregazioni diventa il parametro di riferimento dell’efficacia e dell’efficienza nel campo idrico. A delineare il quadro delle alleanze future è stato il presidente di CAFC, Eddi Gomboso, in occasione dell’incontro a Udine, nella sede dell’azienda, che gestisce il servizio idrico in 83 comuni friulani, con Mauro D’Ascenzi, vicepresidente di Utilitalia.
Nel corso dell’incontro sono stati illustrati gli obiettivi a breve termine dell’azienda, a partire dagli step per la fusione con Carniacque, in linea con la strategia individuata dalla Regione Friuli Venezia Giulia. L’operazione di fusione con Carniacque determinerà significativi risultati: secondo le proiezioni già nel 2017 i risparmi ammonteranno a 886.000 euro, mentre nei due anni successivi supereranno il milione di euro.
Particolare interesse ha suscitato il sistema di telecontrollo adottato da CAFC che monitora fino il 60% degli impianti e dei punti strategici delle reti. L’impegno è di investire ulteriormente per procedere alla copertura totale degli impianti. È stato anche illustrato il progetto attuato da CAFC con la collaborazione di Olos di Tavagnacco per la gestione dei 130 mezzi (fra vetture e automezzi) in vista di un loro corretto utilizzo, sia sul fronte della sicurezza sia sul fronte del risparmio, che già si quantifica in 70.000 euro in meno rispetto al 2014 (670.000 euro).
Dopo il confronto con il numero due di Utilitalia, lo scenario si è spalancato sui gestori del servizio idrico del Friuli Venezia Giulia che hanno partecipato alla sessione speciale finalizzata a gettare le basi per una collaborazione. In campo per definire linee di azione comuni: Acegas, Acquedotto Consorzio di Aurisina, Iris Acqua di Gorizia, Acquedotto Poiana, Carniacque di Tolmezzo; Hydrogea e Sistema Ambiente di Pordenone, Livenza-Tagliamento Acqua, che sviluppa il servizio fra Veneto e Friuli. Tutti i soggetti gestori si sono dichiarati interessati a partecipare all’implementazione del Cento Studi Acqua, in collaborazione con il mondo accademico di Udine e Trieste e con l’Istituto Mario Negri di Milano, per il monitoraggio costante atto a garantire la qualità del bene primario.