È stato inaugurato il primo tratto del teleriscaldamento geotermico a servizio di Chiusdino, in provincia di Siena, borgo medievale situato sulle colline metallifere. Realizzato con un investimento di 8 milioni di euro, il completamento del primo tratto dell’infrastruttura porta a compimento un percorso iniziato diversi anni fa per dotare il piccolo centro di quasi 2000 abitanti di un sistema di distribuzione del calore per il riscaldamento e la produzione di acqua calda carbon free.
Missione che giungerà al completamento definitivo con la conclusione dei lavori del secondo tratto, in fase di realizzazione dopo l’aggiudicazione della gara di appalto, quando l’intero centro abitato sarà raggiunto dal servizio, permettendo di eliminare caldaie e stufe a legna e azzerando la produzione di CO2 e di polveri sottili.
Un progetto che è stato fortemente voluto dall’amministrazione comunale di Chiusdino e supportato da Co.Svi.G. (Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche) ed Enel Green Power, che fornisce l’energia geotermica, proveniente dalla centrale geotermica Chiusdino 1, che alimenta la stazione termica primaria realizzata nelle sue vicinanze.
Un progetto che garantirà ai cittadini un risparmio fino al 50% dei costi del riscaldamento e della produzione di acqua calda sanitaria, rispetto alle soluzioni tradizionali, oltre ai notevoli benefici ambientali. Secondo le stime, grazie al teleriscaldamento geotermico sarà evitata l’immissione in atmosfera di oltre 2600 tonnellate annue di CO2 con un risparmio annuo di circa 1000 tonnellate equivalenti di petrolio (Tep).
Ma non solo: «Si tratta anche di un importante esempio di economia circolare: la risorsa termica è infatti una forma di energia residuale del processo di produzione dell’energia elettrica dalla geotermia e senza questo progetto non sarebbe stata utilizzata – ha infatti ricordato la prima cittadina di Chiusdino, Luciana Bartaletti, intervenendo all’inaugurazione dell’impianto -. In questo modo, invece, porta benessere alla cittadinanza, fa risparmiare nelle spese di riscaldamento e può funzionare da incubatore per far nascere nuove attività produttive che potranno beneficiare del basso costo del calore».