È realtà il teleriscaldamento di Lonato del Garda. Il sistema, frutto della collaborazione tra la multinazionale francese dell’energia Engie e il gruppo siderurgico Feralpi, a servizio della cittadina in provincia di Brescia è stato inaugurato ed è finalmente operativo. Realizzato con tre anni di lavori, tra progettazione e cantieri, e un investimento di 4 milioni di euro, sostenuto in parti uguali dalle due realtà, l’impianto è un esempio di sfruttamento virtuoso delle risorse energetiche disponibili sul territorio.
Il calore di recupero riscalda gli edifici pubblici
Ad alimentare la rete è infatti il calore di recupero generato dai processi industriali dell’acciaieria Feralpi. Una quantità di energia che altrimenti andrebbe dispersa nei fumi in uscita dal forno a una temperatura di 1000 °C, che alimenta l’unità di recupero della potenza di 4MW termici, affiancata da una centrale di back-up da 3 MWt. Calore che è distribuito attraverso una rete alla quale sono attualmente allacciati gran parte degli edifici pubblici, quali le scuole, i due palazzetti dello sport, i palazzi comunali e alcune abitazioni private in Via Regia Antica, un ristorante e l’azienda Bampi.
Prospettive di sviluppo e vantaggi ambientali
Un bacino di utenza destinato a crescere, visto il grande apprezzamento che la soluzione ha riscosso presso la popolazione: nelle prossime settimane saranno allacciati alla rete anche gli edifici della Fondazione Madonna del Corlo, le attività di Via Mulini, abitazioni in via Vittorio Veneto e via Ragazzi del ’99, il condominio Coop Casa, il Rising Sun Pub, per poi procedere con ulteriori estensioni nella città. E visto anche il potenziale della risorsa disponibile, in quanto il calore prodotto dall’acciaieria permetterebbe di riscaldare l’intera città di Lonato del Garda e parte di Desenzano. Insomma, il sistema appena inaugurato «è un punto di partenza, e non di arrivo – come ha affermato il sindaco di Lonato Roberto Tardani prendendo parte alla cerimonia di inaugurazione – che ci avvicina all’obiettivo di ridurre le nostre emissioni di CO2 del 40%, entro il 2030».
E in effetti, solo riscaldare gli edifici pubblici grazie al calore recuperato permetterà di risparmiare ogni anno 447 tonnellate di petrolio equivalente, pari a 20 autocisterne, riducendo le emissioni di 1059 tonnellate di CO2, come se fossero stati piantati più di 30.000 alberi.